La vittoria di Apple della scorsa settimana, per quanto non definitiva, ha avuto un risultato importante, ovvero il blocco delle vendite di due prodotti chiave di Samsung: il Galaxy Tab prima e il Galaxy Nexus dopo. Si tratta d’un grave danno per la società coreana ma anche per Google, che perde un treno importante per traghettare Android 4.0 “Ice Cream Sandwich” e soprattutto il venturo Android 4.1 “Jelly Bean.” Ecco perché a Mountain View hanno deciso di dare una mano a Samsung con una patch software che dovrebbe risolvere la questione.
Non c’è stato niente da fare. L’implacabile giudice Koh non ha voluto sentir parlare né di appelli né di danni alla concorrenza:
Il giudice della Corte del Distretto statunitense Lucy Koh ha deciso che non ci fossero prove sufficienti per porre in standby il blocco delle vendite mentre Samsung ricorre in appello.
“Sebbene alcuni consumatori resteranno delusi di non poter acquistare il Galaxy Nexus, il Galaxy Nexus, come d’altro canto insiste a dire anche la stessa Samsung, non è certamente l’unico prodotto di Samsung sul mercato” ha scritto la Koh nella sentenza.
E così, poco dopo questa decisione, Google e Samsung hanno iniziato a lavorare di concerto ad una patch software che togliesse di mezzo la ricerca unificata in stile Siri, causa del blocco vendite:
Per prima cosa, Samsung e Google hanno pronta una patch software in grado -ritengono- di evitare l’infrazione del brevetto Apple che ha portato all’ingiunzione. Questa patch dovrebbe essere resa disponibile a momenti, ha affermato Google.
Difficile dire se questo basterà a convincere il giudice ad annullare l’ingiunzione, ma ci sono buone possibilità che Samsung e Google sappiano ciò che fanno. Uno a zero per Apple, e palla al centro.