In un interessante articolo, Mike Elgan di Computerworld US dice la sua sui tablet e sul futuro che ci aspetta. E, contrariamente a quanto diremmo, sostiene che il mercato sarà dominato dai modelli da 7″ o giù di lì: così com’è, in altre parole, l’iPad sarebbe troppo grande e troppo costoso per diventare ubiquo.
La ragione per cui la maggior parte dei tablet sul mercato ha le dimensioni dell’iPad, spiega Elgan, è che la maggior parte dei tablet è costituita da iPad; ciò tuttavia ha contribuito rafforzare l’idea i suoi 9,7″ rappresentino l’optimum tra maneggevolezza e leggibilità. In realtà, c’è una serie di ragioni per cui questo potrebbe non essere vero.
Innanzitutto, i costi. Uno dei fattori chiave per l’adozione di massa è infatti il contenimento dei prezzi per l’utente finale: parliamo di qualcosa tra i 100 e i 200$, sprovvisto di connettività 3G (che richiede hardware più sofisticato e un abbonamento dati). Il WiFi è oramai onnipresente, e 200$ si spendono con relativa facilità; un gingillo del genere può tranquillamente finire nelle mani d’un bambino, e seppure si dovesse rompere non è un gran danno:
Bassi costi significa scarso valore materiale, il che incentiverà la gente a usare i tablet ovunque, per tutto il tempo e senza starci troppo a pensare. Diventeranno gadget a basso rischio da portarsi dietro. È meno probabile che vengano rubati e, nel caso d’un furto o d’uno smarrimento, sono comunque facili da sostituire.
E poi, un form factor più piccolo lo renderebbe davvero comodo in ogni situazione. Come dire, un Google Nexus 7 da 200$ si può anche portare in spiaggia, a passeggio o durante un’escursione; un iPad da 600$ sta decisamente meglio nel salotto di casa. Una constatazione, aggiunge Elgan, che funziona anche per il mercato educational, visto che nessuno considererebbe saggio affidare un dispositivo tanto delicato e salato ad un bambino di 10 anni.
L’idea, insomma, è che diventino quasi decisioni “consequence-free,” acquisti d’impulso privi di importanti ripercussioni sul budget personale. Poi, la tecnologia dell’assistente virtuale -fate vobis, se su Android e iOS- trasformerà questi piccoli tablet in “computer di Star Trek”, perfetti per la navigazione e per l’interazione social; la mobilità farà il resto. Ed ecco perché, conclude, un iPad mini non è soltanto una possibilità, ma una strada inevitabile per Cupertino.
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