La (non-)risposta ufficiale di Cupertino giunta in seguito alla notizia dell’abbandono della certificazione EPEAT non ha convinto i federali. Dopo San Francisco, anche il governo centrale degli Stati Uniti d’America sta rivedendo la politica di acquisto dei computer Apple, e un blocco totale non è affatto escluso.
Affrontando la questione, Politico ha citato “fonti governative” intenzionate a cercare un riscontro presso Cupertino. La volontà, insomma, è di tentare la mediazione prima di arrivare ad un pericoloso aut-aut:
La scorsa settimana, Apple ha deciso di cessare l’iscrizione ad un programma di certificazione ambientale, il Electronic Product Environmental Assessment Tool del Green Electronics Council, una società senza scopo di lucro con sede a Portland, in Oregon. […]
Il sistema di punteggio dell’EPEAT è usato per monitorare l’impatto ambientale di un computer nell’interezza del suo ciclo vitale, fine inclusa. Il programma è utilizzato dai governi, dalle società, dalle università, dalle strutture sanitarie e da altre grosse istituzioni per decidere gli acquisti.
Gli approvvigionamenti dei federali per l’anno fiscale 2013 vengono organizzati in questo periodo, ha affermato la fonte governativa. Gli ufficiali federali sono preoccupati che gli sforzi del governo per acquistare prodotti eco-compatibili vengano accantonati, ha affermato la fonte, aggiungendo, “i competitor di Apple stanno lì a guardare quel che succede e potrebbero dire: se Apple riesce ad eludere la legge, forse possiamo farlo anche noi.”
In ballo, insomma, non c’è soltanto un cospicuo quantitativo di ordini ma anche la credibilità stessa del modello adottato dalla Pubblica Amministrazione a stelle e strisce. Per questa ragione, il governo tenterà di organizzare un meeting con Apple, dal quale potrebbero scaturire decisioni non prive di conseguenze rilevanti. Come dire, la storia non finisce qui.