Come noto, tra le eredità di iOS 6 ci sarà -finalmente- la possibilità di ricorrere alle videoconferenze FaceTime senza hack anche sotto copertura 3G. La buona notizia è che AT&T ha ufficialmente deciso di non tariffare a parte tali chiamate, né di richiedere balzelli aggiuntivi; quella cattiva, è che siamo comunque ben lontani dalla gratuità che auspicavamo.
Che ad AT&T abbiano quanto meno ventilato l’ipotesi d’un’opzione tariffaria ad hoc per FaceTime, è praticamente una certezza. Evidentemente, in seguito alle preoccupazioni espresse dal senatore democratico Al Franken e più in generale sull’intera Rete, il colosso delle TLC statunitensi deve aver deciso di capitolare, più o meno. FaceTime su reti mobili sarà formalmente gratuito, ma richiederà un tipo di abbonamento speciale chiamato Mobile Share, grazie al quale i minuti di conversazione e i massimali di navigazione vengono ripartiti tra più SIM dello stesso gruppo di lavoro o di famiglia:
AT&T offrirà FaceTime su Cellulare come funzionalità aggiuntiva per i nostri piani Mobile Share, che sono stati creati per soddisfare il crescente bisogno di dati in mobilità dei nostri clienti […]. Con Mobile Share, più dati usi, più ne risparmi. FaceTime continuerà ad essere disponibile su WiFi per tutti i nostri clienti.
I costi per il pacchetto variano dai 10$ ai 45$ mensili per ogni dispositivo, con massimali crescenti e chiamate/SMS illimitati all’interno della cerchia personale. Chi non cambia piano, invece, dovrà rinunciare a FaceTime 3G o adottare qualche barbatrucco tipo FaceBreak.
Vedremo come reagiranno i gestori nostrani e se avranno il fegato di volare dove neppure AT&T ha osato. Per quanto ci riguarda, abbiamo sempre difeso la neutralità del pacchetto dati: ovvero, comprata una quantità di traffico, l’uso che se ne fa è affar proprio. Tutto il resto sa solo di spremuta di limoni.