Sul N.Y. Times di questa mattina c’è un interessante articolo che parla del rapporto tra canzoni acquistate in media da ogni singolo utente e il proprio iPod: il numero dei famosissimi apparecchi per la riproduzione di file musicali (e anche video) ha raggiunto la cifra di 67.4 Milioni (aggiornata a Settembre 2006) di unità vendute, mentre quella delle songs acquistate direttamente da iTunes Store è di quasi 1.5 Miliardi, evidenziando un rapporto di 22 a 1 tra apparecchio per la riproduzione e file riprodotto.
L’incipit dell’articolo chiosa che iPod e canzoni acquistabili da iTunes Store avrebbero dovuto rappresentare le due facce della medesima medaglia: vendita del lettore Mp3 e dei contenuti “da inserire”, connubio auspicabile da ogni produttore per poter mantenere l’acquirente.
La cosa che non condivido assolutamente è l’affermazione di Josh Bernoff, colui che ha effettuato questa “inchiesta”, poiché dice: “People buy a certain number of songs, and then they stop”. Panzane! Mi verrebbe da rispondere.
Noi fruitori di musica, non stiamo fermi: rimanendo nell’ambito della sola legalità, esistono differenti modi con i quali ottenere canzoni da mettere nei nostri amati iPod (estrarre le canzoni direttamente dai CD rimane il più immediato, a mio parere).
Riaffiora così la solita questione, mai risolta, sul rapporto prezzi e contenuti multimediali, musicali o video che siano,venduti da iTunes Store. Un abbassamento dei prezzi causerebbe un’ondata di nuovi acquirenti e sarebbe ciò che di meglio potrebbero auspicare entrambe le parti in causa (Apple e le “avide” major discografiche/cinematografiche), data l’ormai diffuso utilizzo di programmi peer-to-peer. A questo potrebbero essere aggiunte iniziative ad hoc più frequenti, come quelle di scontare album un po’ vecchiotti e strategie simili.
Senza essere degli analisti, si può facilmente intuire che il peer-to-peer la farà da padrone ancora per moltissimi anni, ma se Apple tentasse di avvicinarsi agli utilizzatori di iTunes Store stuzzicherebbe l’appetito musicale di possibili acquirenti, attraverso prezzi invitanti se rapportati alla grande scelta che iTunes Store può offrire.
E vero che “free” non è a priori meglio di qualcosa a pagamento, ma se proprio si deve pagare, spendere il meno possibile è la strada che più mi soddisfa…