La fine del "Computer"?

La fine del


All’inizio del keynote di ieri, Steve Jobs ha detto che si trovava su quel palco per scrivere un pezzo di storia. E’ probabile che si riferisse all’introduzione del primo telefonino della storia di Cupertino, ma è ancora più verosimile un riferimento ad un cambio di rotta radicale dell’azienda.

Fin dagli anni ’90 Apple ha sempre prodotto, oltre ai computer, dispositivi dalle alterne fortune, ma è solo dal 2001, con il lancio di iPod, che il fatturato della produzione “non-Mac” è diventato incisivo sul totale.

Siamo arrivati al punto – i dati sono del Q3 2006 – in cui il fatturato di iPod e iTunes Store ha superato quello della famiglia Mac.
La produzione di calcolatori non è più, quindi, il core-business di Cupertino?

Il fatto che, ieri, sia stata depennata dalla ragione sociale la parola “Computer” lascerebbe intendere una risposta affermativa. Andando un poco più a fondo, tuttavia, si può carpire qualcosa di più preciso.

Fino ad ora, per Apple, il Mac è stato il figlio prediletto, la cui crescita andava incentivata con ogni mezzo. Per quasi 5 anni tutto il markenting di iPod è stato orientato all’effetto halo, ovvero è stato sfruttato come cavallo di troia per entrare nelle case degli utenti PC e convincerli a passare a Mac.

Da ieri non è e non sarà più così. iPod e iPhone penseranno solo a se stessi e, di conseguenza, i Mac dovranno crescere senza aiuti esterni.

E’ questa la vera essenza del cambio di nome, da Apple Computer Inc. a Apple Inc. La società di Cupertino ha dovuto, giocoforza, adeguarsi al successo dei propri prodotti e crescere anche come struttura societaria.

Sempre meno manifattura sempre più media-company, prendendo spunto dal colosso SONY, pioniere in questo campo, con interessi che vanno dalla produzione di semiconduttori a quella di kolossal hollywoodiani.

SONY, non a caso, è stato il primo esempio di società che non ha voluto, fin dall’inizio, inserire nel proprio nome il proprio core-business. Negli anni ’50, infatti, contro il parere di tutti, i fondatori optarono per SONY Corporation in luogo di Sony Electronic Industries.

Abbiamo tutti sott’occhio il successo avuto dalla strategia di SONY, ma per Apple Inc. non saranno tutte rose e fiori.

C’è un rischio, molto grosso, che a Cupertino devono evitare. L’evoluzione naturale della diversificazione della produzione sarebbe quella di rendere sempre più indipendenti le sezioni produttive, fino ad arrivare alla creazione di società indipendenti.
Ma questo, se da un lato provoca quasi un orgasmo agli operatori finanziari (ieri a Wall Street AAPL ha guadagnato oltre l’8%), dall’altro è la tomba dell’amore della ricerca e sviluppo, soprattutto in una azienda che punta tutta la sua strategia sulla convergenza e l’integrazione dei propri prodotti.

Se non ci credete, guardate i risultati della separazione tra sezioni Hardware e Software operata da Palm Inc., con la sezione hardware più in forma che mai e quella software finita nell’oblio delle scuderie di una software house cinese.

Mi si accuserà di essere un poco catastrofico, ma il mio intento non è creare pessimismo, ma porre l’attenzione su un rischio concreto, magari non probabile, ma sicuramente possibile…

Detto questo: benevenuta Apple Inc.! E buona fortuna!

Il Computer è morto, viva il Computer!

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