Dopo aver studiato i recenti risultati fiscali di Hon Hai Precision -la gigantesca società da cui dipende Foxconn-, un analista ha avanzato un’ipotesi tutt’altro che peregrina. Apple, a suo dire, non ha soltanto giocato un ruolo fondamentale negli aumenti salariali distribuiti ai dipendenti nei mesi scorsi, ma ha perfino aperto generosamente il portafogli.
Mentre i margini operativi lordi di Hon Hai hanno subìto un’impennata, quelli di Apple si sono contratti dal 47% del trimestre fiscale precedente all’attuale 42,8%. Per Adnaan Ahmad della Berenberg Bank, ciò può voler dire che Cupertino stia partecipando di tasca propria all’impennata degli stipendi. Ciò risulta più evidente se valutiamo il Capex di Apple (CAPital EXpenditure, ovvero spese per capitale, per beni come macchinari e infrastrutture), salito dal 440 milioni di dollari di dicembre 2011 ai 2,1 miliardi di dollari di giugno 2012. E visto che le spese per il nuovo Campus di Cupertino sono già state contabilizzate nel 2010, è “ragionevolmente certo” che Apple abbia contribuito generosamente mentre HP e Sony -gli altri due importanti clienti di Foxconn- invece no.
La notizia non giunge né nuova né inaspettata. Tempo addietro, infatti, fu lo stesso CEO di Foxconn Terry Gou a svelare un coinvolgimento attivo di Apple e delle sue sostanze nella riqualificazione dei salari. Ad oggi, tuttavia, non è stato divulgato alcun dettaglio riguardo la spartizione dei costi, tant’è che al tempo ipotizzammo un “fifty-fifty” e forse non ci siamo andati lontani. Ahmad racconta infatti che Foxconn sta tentando di rinegoziare le condizioni con alcuni clienti adducendo come spiegazione l’innalzamento dei costi del lavoro fino al 100% rispetto in più rispetto agli anni precedenti.
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