Dopo la manifestazione di sabato scorso, durante l’inaugurazione dell’Apple Store romano, Greenpeace fa ancora parlare di sè. Su Yahoo! Finance è apparso un articolo nel quale viene presentata la classifica che Greenpeace International ha stilato, in relazione agli sforzi e alle filosofie aziendali che si sono rivelate più “amiche dell’ambiente”.
L’analisi ha toccato 14 delle principali case produttrici di computer e cellulari e ha preso in esame le strategie per una riduzione del rilascio, nonché dell’utilizzo, di sostanze chimiche che potrebbero avere un impatto negativo sull’ambiente e l’attenzione che i colossi “elettronici” prestano al tema del riciclaggio dei loro prodotti.
La classifica stilata da Greenpeace International vede Lenovo in testa, seguita da Nokia Inc., Sony Ericsson, Dell Inc. e Samsung Electronics Co. tra le prime.
Come era lecito aspettarsi, una portavoce di Apple Inc., Sheryl Seitz, ha dichiarato “non condividiamo i metodi classificatori adottati da Greenpeace International”; a questo vanno aggiunti i dati che l’Institute of Electrical and Electronics Engineers, dai quali risulta che i prodotti di Apple non sono tossici più degli altri prodotti. E’ possibile, comunque, visionare i prodotti di differenti companies attraverso il sito creato appositamente dal Green Electronics Council, il quale permette l’analisi di un prodotto in relazione a 23 diverse categorie (materiali utilizzati, imballaggio, ecc.).
Si pensi che Lenovo e Dell hanno in media un punteggio inferiore a quello di Apple Inc., se giudicato attraverso il sito succitato.
Di contro, Greenpeace ritiene di aver svolto una ricerca trasparente e super partes, al fine di combattere l’utilizzo di sostanze chimiche dannose per l’ambiente e, nelle parole della portavoce Kruszewska, ritiene che i rapporti con Apple si siano logorati da quando hanno lanciato il sito web Green My Apple.
La battaglia è sempre più agguerrita. Quando terminerà?