Con la serie di errori nelle mappe e la seguente lettera di Tim Cook ai clienti Apple, era inevitabile che l’argomento legato alla nuova applicazione di navigazione presente in iOS 6 restasse un tema caldo anche in questo avvio di settimana.
Se il CEO di Apple ha giustamente tentato di tranquillizzare gli animi, promettendo di essere febbrilmente al lavoro per risolvere il problema, c’è chi ha una visione un po’ più pessimistica dell’intera faccenda: si tratta degli esperti in materia interpellati da Technology Review, secondo i quali l’attuale strategia di Apple legata alle correzioni fornite dagli stessi utenti (che lo stesso Tim Cook ha incoraggiato nella sua lettera) non sarebbe sufficiente a sistemare tutti i problemi riscontrati nell’applicazione Mappe.
Michael Dobson, presidente della società di consulenza TeleMapics, rincara la dose, sostenendo che Apple non sarà in grado di sistemare a breve i problemi a meno che non aumenti il proprio staff al lavoro su quest’ambito: interessante a questo proposito anche il paragone fatto da BGR con Google Maps, dove lavorano oltre 7.000 impiegati.
La differenza tra Google ed Apple diventa poi macroscopica andando a considerare la sterminata schiera di mezzi messi in circolazione dall’azienda di Mountain View, che grazie ad automobili, tricicli e compagnia bella ha avuto modo durante il tempo di rifinire con estrema precisione i dati presenti nel proprio database di mappe. Il problema più grande, al di là delle immagini “stretchate” di posti e monumenti, sarebbe individuato dalla correzione dei punti d’interesse, che comprendono anche luoghi chiave come ospedali, stazioni di polizia e scuole.