Sapevamo che Foxconn era pronta a premere l’acceleratore sull’introduzione dei robot nella propria catena di assemblaggio, tanto da aver già investito cifre ingenti nel progetto. Ciò però non significa che ci saranno miglioramenti nelle condizioni di lavoro degli operai cinesi; anzi, è praticamente certo che per iPhone e iPad non cambierà praticamente nulla.
Quando Terry Gou, CEO di Foxconn, parlava di “automazione intelligente” già immaginavamo file di iRobot lucenti capaci di assemblare migliaia di iPhone al giorno; gli esperti tuttavia frenano. Innanzitutto, una catena simile è estremamente costosa e tecnicamente complicata, inoltre non disporrebbe della flessibilità adatta per venire incontro alle volubili esigenze produttive di Cupertino.
In realtà, ci sono già robot che danno una mano nella creazione di iPhone 4S ed iPhone 5, ma si tratta per lo più di macchinare dedicati a compiti piuttosto basilari e ripetitivi:
Un tipo di robot è programmato per rimuovere gli iPhone dagli alloggiamenti dedicati alle 24 ore di test dopo il controllo delle funzionalità WiFi. “Per usare una metafora, è come se fossero 24 forni per il pane” ha spiegato un operaio che ha chiesto di restare anonimo perché non autorizzato a parlare. “Quando il pane è cotto, la porta si apre e il robot lo rimuove, per poi reinserirlo nella catena di montaggio.”
Tutti compiti da “prendi e sposta,” per intenderci, ma nulla di davvero sofisticato. Cose come infilare un cavo in una piccola cavità o foderare un componente col nastro industriale Kapton restano per il momento attività prettamente umane:
“È impossibile che i robot siano in grado di assemblare da sé gli iPhone nel prossimo futuro” ha detto l’analista, citando la complessità del lavoro da fare. Costruire un iPhone richiede migliaia di piccole operazioni gestite da migliaia di lavoratori lungo la catena di assemblaggio.
Non che i robot non possano gestire qualcosa del genere, intendiamoci. A dire di Mikael Hedelind, ricercatore presso un importante produttore di robot industriali, già con le tecnologie attualmente a nostra disposizione si potrebbe mettere su un intero impianto produttivo completamente automatizzato, ma con costi elevatissimi; senza contare che occorre progettare l’iPhone in modo da ottimizzare l’intera catena, e che ad ogni variazione di design (una all’anno, quindi frequentissime) occorre riprogrammare tutti i robot. A conti fatti, e visto lo stipendio medio di un operaio Foxconn (1800 Yuan al mese, neppure 220€), non sorprende che nessuno intenda investire in questa direzione, almeno per il momento.
Peccato, perché un braccio robotico lavoro giorno e notte, è instancabile, non sbaglia mai e può essere immerso in ambienti contaminati da agenti chimici pericolosi; il che significherebbe anche meno risse negli impianti, meno polemiche, e forse anche meno violazioni sui diritti dei lavoratori. L’uomo, in ogni caso, non potrà essere rimpiazzato ancora per parecchio tempo: “qui non parliamo di una soluzione atta a sostituire gli esseri umani” ha spiegato Hedelind; “stiamo parlando di cercare il giusto equilibrio. E questa è la sfida più grossa.”
Photo | TechHive