Conosciamo gli sforzi compiuti da Apple per colonizzare e tenersi ben stretto il settore educational, un vero e proprio presidio di creazione degli utenti del domani. E vista l’importanza strategica del segmento, è quanto meno naturale che anche Amazon sia pronta a buttarvisi a capofitto.
Durante la conferenza sui risultati fiscali del terzo trimestre dell’anno, Tim Cook in persona aveva promesso strategie “molto aggressive” per Apple, e la cosa non sorprende. Rispetto soltanto all’anno precedente, le vendite di iPad 2 nei mercati dell’istruzione elementare e secondaria sono più che raddoppiate grazie al livellamento dei prezzi fino a 399$. Già nel Q2 2012, nel solo segmento education degli USA, è stato piazzato ben un milione di iPad, e ora che che i prezzi entry level scenderanno ulteriormente per l’introduzione dell’iPad mini, è evidente che i competitor non potevano più stare alla finestra a contemplare l’universo.
E così, Amazon ha colto la palla al balzo e si è gettata nella mischia. Si vocifera di uno strumento di configurazione remota dei dispositivi Kindle chiamato “Whispercast” e pensato proprio per gli istituti e le scuole:
Amazon afferma di aver eseguito molti test negli ultimi anni sui Kindle in centinaia di asili, scuole elementari e superiori negli USA, vendendo i dispositivi con sconti ingenti e dando poi una mano a comprare e distribuire gli ebook agli studenti.
Gli amministratori e gli insegnanti possono impostare degli account per ogni studente e raccoglierli in uno o più gruppi, come ad esempio specifiche classi o livelli d’apprendimento. Possono anche imporre limiti su cosa gli studenti possano fare coi loro dispositivi, bloccando ad esempio Facebook, la navigazione Web o gli acquisti.
La spinta di Amazon nel settore education fa parte di uno sforzo più ampio per tentare di portare il Kindle nel maggior numero possibile di mani.
Un impegno encomiabile, ma il problema a questo punto è altrove. Su App Store si contano già più di 20.000 applicazioni dedicate all’apprendimento e molte altre arriveranno. Il vero campo di battaglia, oramai, non è più l’hardware ma l’ecosistema di supporto. Ed su questo versante che si annida la sfida per il colosso dell’e-commerce.