Il Seattle Times, nella persona di Brier Dudley, ha avuto l’occasione di porre alcune domande al presidente della distribuzione nazionale dei prodotti di AT&T, Glenn Lurie, riguardanti le possibili reazioni che gli acquirenti statunitensi manifesteranno al momento del lancio dell’iPhone. L’intervista è iniziata prospettando a Lurie la grossa differenza di prezzo che divide lo smartphone made in Cupertino e altri prodotti concorrenti, con specifiche simili, offerti ad un prezzo decisamente inferiore: il Samsung BlackJack, equipaggiato con software Microsoft venduto a circa 00; per non citare i diversi piani tariffari che permettono, sotto diverse clausole contrattuali, di “avere” un telefono a sh.
Precisamente, la domanda che Dudley ha formulato a Lurie è:
D: Un aspetto che mi fa storcere il naso è il prezzo. Il BlackJack è piuttosto carino e costa circa 00 in meno dell’iPhone…
L: Eccome come te lo spiego. Il più famoso iPod, il Nano da 4 gigabyte, costa 00. Se tu acquistassi un RIM BlackBerry o Palm Treo, spenderesti almeno 00. In più hai un telefono che hai avuto gratuitamente oppure per il quale hai pagato, diciamo, 0.
Siamo intorno ai 50 o 00 di spesa. La domanda che ti devi chiedere è: questo device [iPhone] rimpiazzerà tutti gli altri tre di cui avevo bisogno, in modo tale da poterne utilizzare uno solamente? Questa è la domanda.
Ritengo che, quando le persone metteranno le mani sull’iPhone e avranno la possibilità di utilizzarlo – il touchscreen è incredibile, questo touchscreen non è paragonabile a nulla che avete già utilizzato – per poterne vedere le potenzialità, ritengo che lo scetticismo a suo riguardo, sfumerà.
Ci sono inoltre altre “cosette” – widgets, l’implementazione futura di alcune applicazioni di Google – per le quali il prezzo sarà “l’ultima delle cose” cui pensare.
D: Ritieni dunque che non dovrete abbassare il prezzo dell’iPhone?
L: Non stiamo parlando di questo.
Dopo un’opinione sulla azienda di Cupertino, Lurie dichiara che non può rivelare qual è la sua feature preferita dell’iPhone, ma ritiene che Apple ha letteralmente semplificato le cose, fornendo applicazioni e comandi molto intuitivi. Nella conclusione dell’intervista, Lurie ha espresso giudizi positivi sulla partnership con Apple, anche per quanto riguarda la navigazione tramite il browser presente nell’Os dell’iPhone poiché agli utenti verrà chiesto di sottoscrivere un contratto flat con la stessa AT&T.
Molto probabilmente, altre saranno le vicende in Europa, data l’attuale assenza di un provider ufficiale nonché le differenze macroscopiche con il mercato statunitense.
[via MacRumors]