Molti utenti sono rimasti scontenti nell’apprendere che l’iPad mini sarebbe stato commercializzato a partire da 329$ (329 €, per noialtri) in luogo dei 249$/299$ rumoreggiati in precedenza. In realtà, si tratta di uno schema di prezzi ineccepibile, perché posizione il gingillo esattamente tra i 329$ dell’iPod touch 5G e i 399 € dell’iPad 2; ciononostante, Phil Schiller in persona si è sentito tirato in causa e ha voluto giustificare le scelte fatte con un comunicato ufficiale. In realtà, scopriamo ora, c’è anche un’altra ragione che costringe Apple a tenere su i prezzi: la scarsità di display sul mercato.
Digitimes scrive che la transizione verso i pannelli LCD con tecnologia “GF2 Dito” sta causando parecchie difficoltà ai produttori partner:
Le fonti dicono che ci sono difficoltà con DITO, la tecnologia che ha in massima parte reso possibile la riduzione dello spessore dei dispositivi del 40-50% rispetto a prima; purtroppo è anche più costosa rispetto agli altri tablet da 7″ che possiedono strutture G/G o OGS. Le fonti dicono che i moduli touch screen GF2 costano appena 5$ in meno rispetto ai G/G utilizzati nei modelli di iPad.
Sono grossomodo le stesse motivazioni che Ming-Chi Kuo di KGI Securities illustrava per spiegare i ritardi nella commercializzazione dell’iPad mini; se il nuovo processo produttivo non fosse tanto complesso, scriveva ad agosto l’analista, il tablet mignon di Cupertino sarebbe potuto arrivare con parecchio anticipo.