Prima o poi doveva succedere: un centro assistenza Apple ha recentemente rifiutato di risolvere un problema sull’iPhone di un utente che aveva usato un software di terze parti per rimuovere il blocco del gestore telefonico, anche se il prodotto era, ovviamente, ancora in garanzia. Decisione, questa, che solleverà certamente delle critiche e delle obiezioni, ma è indubbio che si tratti di una regola generale. In Italia, ad esempio, anche la garanzia della H3G decade se è stato rimosso il blocco nel cellulare. Dunque se il firmware è stato manomesso, allora niente assistenza? Non è tutto.
A quanto pare ciò che è accaduto, riferito tramite e-mail a ZDNet dal possessore dell’iPhone incriminato, non è stato solo il rifiuto all’assistenza (per problemi alla fotocamera), avendo constatato che l’iPhone statunitense hackerato usava la rete T-Mobile anziché AT&T, ma anche l’inserimento del numero di serie in una lista nera allo scopo di prevenire ulteriori richieste di assistenza in futuro.
Che questa sia una strategia legittima da parte di Apple non ci sono dubbi, dal momento che la mancata attivazione dell’iPhone con AT&T fa perdere soldi ad entrambe le società, ma quanto risulterà efficace? Basterebbe infatti un tool di sblocco che includa anche la funzionalità di ritorno alla situazione originaria (bloccandolo di nuovo), così che non si venga mai inseriti nella lista nera e si possa usufruire dell’assistenza senza problemi. Salvo poi tornare a casa e sbloccare di nuovo l’iPhone.