Si fa sempre più chiarezza sul mistero dei Mac assemblati in territorio statunitense. Dopo un rapido passaparola tra gli utenti e qualche deduzione, avevamo ipotizzato che Apple stesse reintroducendo almeno parte della produzione negli Stati Uniti, e la cosa è stata confermata da Tim Cook in persona. Qualcuno, però, va oltre e suggerisce quale sarà il primo modello in assoluto a tornare tra i patrii confini: signore e signori, il candidato è il Mac Pro.
Tutto era iniziato quando gli utenti si sono accorti dell’esistenza di diversi Mac che recavano sul fondo la scritta “Assembled in USA” al posto del canonico Paese di mezzo. Di lì a poco, è stato Tim Cook in una intervista alla NBC a svelare i piani di Cupertino: 100 milioni di dollari di investimenti e un totale di 200 nuovi posti di lavoro per ritornare a casa. Non sono certamente numeri che fanno gridare al miracolo, ma di sicuro è una bella notizia, soprattutto in periodo di crisi.
E l’inversione di tendenza non riguarda soltanto la mela ma anche alcuni dei suoi partner più noti, tipo Foxconn, che con l’apertura negli States tenta di ricostruirsi una verginità dopo montagne di scandali su stipendi, lavoro minorile e mobbing. Quel che accadrà è presto per dirlo, ma è innegabile che a favorire il processo siano le legittime pressioni della società civile e l’inclinazione di un presidente testardo che, tra cene informali e sviolinate formali tenta di portare a termine un disegno ambizioso e ispiratore.
E indovinate chi rinasce dalle sue ceneri per l’occasione? Secondo Fortune, la prima linea di Mac a beneficiare della patriottica inversione di tendenza sarà nient’altro che il redivivo Mac Pro. La logica è ineccepibile:
- Con una fabbrica da 100 milioni di dollari, si dà lavoro a 200 persone e si produce 1 milioni di unità l’anno secondo Dan Luria, un economista del Michigan Manufacturing Technology Center.
- L’anno scorso, Apple ha venduto 18 milioni di Mac, inclusi 13,5 milioni di MacBook e 4,6 milioni di Desktop […]. Solo il Mac Pro e il Mac mini vendono meno di 1 milione di unità l’anno, e il Mac Pro è decisamente più pesante e costoso da spedire.
- Apple, attraverso un portavoce e Tim Cook in persona, ha già indicato che produrrà un nuovo Mac Pro nel 2013
- Qualunque extra sui costi del lavoro associato alla produzione negli USA può essere tranquillamente assorbito da un Mac Pro da 2.500-3.800$ piuttosto che da un MacBook o un iMac che si vende a 1.000-1.300$.
E poi, non dimentichiamo che i Mac Pro sono infinitamente più facile da costruire rispetto agli altri dispositivi e computer con la mela, MacBook Air e gingilli iOS in primis. Sarà stucchevolmente retorico da dire, ma di questi tempi è veramente una ventata d’aria nuova che fa bene allo spirito.