Aggiornamento del 17 maggio 2013.
Nell’intervista rilasciata ieri a Politico riguardo la sua testimonianza in Senato, Tim Cook ha condiviso con la stampa alcuni dettagli sui nuovi modelli di Mac che si fregeranno di nuovo della dicitura “Made in USA.” Non soltanto la produzione sarà completata in terra patria dall’inizio alla fine e con manodopera locale, ma utilizzerà per lo più componentistica proveniente dal paese:
Cook sta anche promuovendo l’investimento da 100 milioni di dollari in infrastrutture domestica, in cui la società darà inizio alla produzione di una nuova versione dell’attuale linea Mac più tardi nel corso dell’anno.
“Su questo progetto stiamo spingendo molto” ha affermato Cook, sottolineando non soltanto che il prodotto verrà prodotto negli USA, ma che lo saranno anche molti dei suoi componenti. Arizona, Texas, Illinois, Florida e Kentucky sono tra gli stati menzionati tra i luoghi dove reperire il necessario.
In un’altra intervista televisiva andata in onda tempo addietro sulla NBC, Cook aveva promesso che almeno una linea dei Mac sarebbe stata prodotta esclusivamente in America a partire dal 2013, per un totale di 100 milioni di dollari d’investimento e 200 nuovi posti di lavoro. Da principio si era sparsa la voce che il candidato ideale potesse essere il Mac Pro, il computer meno sofisticato del catalogo Apple a livello d’ingegnerizzazione; poco dopo, però, DigiTimes è tornata all’attacco sulla notizia con un rumor che ha spiazzato un po’ tutti: il Mac papabile, a dire loro, è il Mac mini. E per fortuna che alla verità manca davvero pochissimo.
La produzione di Mac mini torna negli USA
Mentre qui da noi si chiacchiera tanto e si conclude sempre poco e male -vedi gli investimenti di Fabbrica Italia-, negli USA a Obama sta riuscendo un piccolo miracolo. Come noto, Apple sta spostando la produzione di uno dei suoi prodotti in terra patria solo che, contrariamente ai primi rumors, la novità non riguarderà la linea dei Mac Pro ma quella dei Mac mini.
In teoria tutto sembrava combaciare alla perfezione. In circolazione ci sono già dei Mac Pro “Assembled in USA,” e poi questo modello è infinitamente più facile da costruire rispetto a qualunque altro computer o gingillo con la mela. La scelta, per questi motivi, sembrava molto logica e dunque obbligata. E invece, sentite cosa scrive Digitimes stamane:
Sembra che Apple stia per riportare le proprie linee di produzione dei Mac mini negli Stati Uniti; a occuparsi delle infrastrutture sarà Foxconn Electronics (Hon Hai Precision Industry), dicono le fonti nella catena superiore delle forniture.
Attualmente, si legge, Foxconn possiede già “15 basi operative” negli Stati Uniti, e presto inizieranno le assunzioni per le nuove linee produttive automatizzate. In totale, le stime parlano di una produzione totale che raggiungerà 1,8 milioni di unità nel 2013, ovvero 400.000 in più rispetto all’anno precedente.
In una recete intervista concessa alla NBC, Tim Cook stesso aveva rivelato piani della società in questo senso; l’unico dubbio riguardava il modello di Mac destinato al rimpatrio, e ora, se Digitimes non sbaglia, il mosaico è davvero completo.