La realtà delle cose è incontrovertibile: Acer e Asus hanno smesso di produrre netbook, il che in pratica significa che l’intero concept di mini-laptop sottocosto e sottodimensionato è ufficialmente morto. Apple, insomma, aveva ragione sin dall’inizio e ora raccoglie i frutti della sua posizione.
Quando furono presentati i primi esemplari di netbook, nel 2008, restammo molto colpiti: erano simpatici e di dimensioni ridotte (9-11″), somigliavano in tutto e per tutto ai veri portatili e costavano anche molto poco, spesso sotto i 400€. Per un attimo sono parsi l’optimum per navigare in mobilità, inviare qualche mail e chiacchierare con gli amici via Skype.
È stato un vero e proprio boom, che però è durato pochissimo; giusto il tempo necessario perché la gente si rendesse conto della fregatura: erano giocattoli scomodi e inefficienti, che costavano poco e valevano anche meno. E così nel 2011 ha avuto inizio il declino della categoria, proprio mentre le vendite dei PC stagnavano in generale e Apple imperversava col suo MacBook Air, un laptop sottilissimo e leggero, ma paragonabile ad un computer vero (questo sì) per qualità costruttiva e potenza. Apple, insomma, è andata per la sua strada in controtendenza rispetto a quel che accadeva attorno a Cupertino. Ricordate le storiche parole di Steve Jobs?
“Non sapremmo neppure come costruire un computer da 500$ che non sia un bidone. Il nostro DNA non ce lo consente.”
Un’opinione che deve essersi fatta largo anche nel comune sentire, visto che la gente all’accrocco da 300€ preferiva uno smartphone o un tablet da 700€. E infatti, alla faccia dei rumors e delle indiscrezioni del tempo, iPad ha vinto la propria scommessa e ora si gode l’egemonia sul mercato mentre gli altri lo inseguono instancabilmente.
Qualcuno, con una posizione un po’ radicale, si spinge perfino a dichiarare che Apple abbia ucciso il netbook, e di sicuro se non è l’unica assassina, vi ha contribuito in modo sostanziale.
D’altro canto, lo stile di Apple è ben noto: dovendo scegliere tra 10 miliardi di dollari per il 10% del mercato, e 1 miliardo di dollari per il 90%, a Cupertino preferiranno sempre la prima alla seconda possibilità. Tant’è che guadagnano più di qualunque altro OEM nonostante vendano molti meno computer.
Per fronteggiare il futuro, i competitor della mela non potranno più limitarsi a tagliare i prezzi. È un modo di stare sul mercato semplicemente insostenibile. Il futuro è nell’innovazione e nell’integrazione, e nessuno di questi due obiettivi si raggiunge riducendo gli sforzi in Ricerca e Sviluppo, e raffazzonando hardware e software. Come nei netbook, per l’appunto.