Cominciano a vedersi i primi frutti della nuova strategia di Universal, la major che, dopo aver rotto il contratto con Apple, ha pianificato una serie di contromosse che vanno a costituire il suo Total Music Plan.
Il primo passo è stato fatto assieme a Nokia, lanciando congiuntamente il programma Comes with Music.
In pratica coloro che acquisteranno, da metà 2008, un telefono compatibile potranno scaricare per un anno l’intero catalogo musicale Universal.
Detto così, sembrerebbe essere l’affare del secolo, ma ci sono alcune cose che lo rendono un po’ meno appetibile di quanto si potrebbe pensare.
In primo luogo, la musica scaricata non si possiede, ma se ne usufruisce in una sorta di “comodato d’uso”. I brani, poi, non sono trasferibili su altri dispositivi e sono protetti da DRM; se si desidera masterizzarli su CD (solo CD audio) è necessario pagare una certa quota, non ancora comunicata.
Alla fine del primo anno, poi, non sarà più possibile scaricare nuova musica, a meno di non acquistare un nuovo telefonino Nokia (!?!).
Ed ecco che, comprendendo le “righe piccole”, la faccenda perde molto del suo appeal, andando ad assomigliare al più classico degli specchietti per le allodole.
A tutto questo, infine, va aggiunto il fatto che Nokia paga una certa quota a Universal per ogni dispositivo venduto, cifra che la casa scandinava spalmerà sul prezzo di vendita dei propri telefoni e che, di conseguenza, sarà pagato da tutti gli utenti, che usufruiscano o meno del servizio.
Questo scenario sembra il paradiso terrestre per la major, andando a soddisfare tutte quelle esigenze alle quali Apple non ha voluto sottostare.
Non so voi, ma a me questo scenario non convince per nulla: non solo quando spendo quattrini voglio possedere ciò per cui pago, ma mi sembra che, qui, chi ci guadagni non siano certo gli utenti…