Era abbastanza scontato che l’affaire Apple/NBC avrebbe dato un bello scossone a tutto il mondo del multimedia digitale: l’uscita di uno dei maggiori produttori di contenuti dal principale distributore è un evento che non può non avere strascichi.
Dopo il primo mese dal divorzio la situazione sembra finalmente delinearsi, ma lo scenario è tutt’altro che positivo, per tutti.
Da un lato, pur continuando a vendere bene i contenuti delle altre major, la mancanza di musica, film e show TV di successo col marchio NBC ha fatto incassare molto meno ad iTunes Store, pur restando invariata la sua quota di mercato.
NBC, dal canto suo, alla mancanza di introiti provenienti da iTunes deve aggiungere le conseguenze dello sciopero degli sceneggiatori e le opache performance di molti suoi spettacoli televisivi (costringendola addirittura a rimborsare gli inserzionisti per la perdita di spettatori), non dimenticando i costi derivanti dagli accordi con altre aziende per cercare di contrastare Cupertino.
Dunque se Atene piange, Sparta non ride: e i bilanci si fanno sempre più pesanti.
Resta incomprensibile l’atteggiamento di entrambe le aziende: NBC arroccata su un modello di business (DRM+fruizione limitata nel tempo) che il mercato ha già decretato perdente, Apple priva della volontà (o della capacità) di mediare tra le richieste della major e le aspettative dei propri clienti.
Se ne parlerà a lungo, stiamone certi…