Tim Cook è andato di nuovo in viaggio di lavoro Cina, ed è già la seconda volta in meno di un anno da quando è subentrato a Steve Jobs. Ovviamente non è dato sapere cosa bolla in pentola, ma è probabile che c’entrino qualcosa le condizioni di lavoro degli operai negli impianti Foxconn e soprattutto i nuovi Apple Store in procinto d’apertura nel paese.
Stando a quando ufficialmente riportato sul sito del Ministero cinese per l’industria e la tecnologia, l’attuale iCEO avrebbe incontrato il ministro Miao Wei per “scambiarsi opinioni riguardo lo sviluppo dell’industria cinese delle telecomunicazioni, dell’informazione, e delle comunicazioni mobili globali; lo sviluppo dei dispositivi mobili e i trend dell’innovazione.” Cioè in pratica tutto e niente.
Sulle reali motivazioni non sappiamo -né sapremo- nulla, ma il Wall Street Journal sembra alludere alla catena di negozi con la mela:
Sebbene lo scopo della visita del Sig. Cook sia avvolto nel mistero, di sicuro non avrà difficoltà a trovare argomenti di conversazione. La venuta di Cook avviene proprio nel bel mezzo della grande attenzione mediatica sulle pratiche produttive di Apple in Cina, soprattutto ora che la Cina si appresta a diventare il secondo mercato per vendite.
E in effetti, se consideriamo le tre recenti aperture, gli Apple Store totali presenti sul territorio cinese e Hong Kong ammontano ad appena 8 punti vendita. Di lavoro da fare, insomma, ce n’è ancora tantissimo.
L’ultima incursione di Cook risale al marzo del 2012, quando fece un tour degli impianti Foxconn che assemblano iPhone e iPad. Al tempo, intrattenne una chiacchierata con il vice premier Li Keqiang riguardo il governo del paese e la tutela della proprietà intellettuale.