Le pratiche di vendita dell’Apple Care evidentemente risultano indigeste nel Vecchio Continente. Con motivazioni simili a quelle che hanno portato alla multa di Cupertino nel nostro paese, infatti, anche in Belgio l’associazione dei consumatori Test-Aankoop/Test-Achats ha trascinato Cupertino in tribunale con la solita motivazione: quei “due anni di garanzia aggiuntivi” che Apple propone e che invece sono automaticamente garantiti a norma di legge.
Il problema non suona certamente nuovo alle orecchie dei lettori di Melablog. Secondo Test-Aankoop/Test-Achats, Apple è dolosa quando pubblicizza Apple Care come l’unico modo per ottenere un’estensione di garanzia al di là del singolo anno standard fornito dal produttore; tale impostazione, infatti, non informa completamente l’utente dei due anni di garanzia che il rivenditore è tenuto a fornire per legge. L’accusa dunque l’abbiamo già sentita: le informazioni che Apple fornisce sono volutamente lacunose per rendere più appetibile il pacchetto di estensione della garanzia.
Il che, assieme a ragioni di omogeneità tra i paesi del mondo, è probabilmente molto vero; dopotutto, “2 anni di garanzia oltre al primo anno standard” fa molto più effetto di un “annetto in più rispetto a quanto previsto dalla legge.”
Nel nostro caso, in risposta alla class action lanciata da Federconsumatori e CTCU, Apple ha ritirato i prodotti Apple Care dai negozi fisici (ma non da quello online) e poi si è finalmente adeguata alle richieste dell’Antitrust; per spingerla a più miti consigli, tuttavia, c’è voluta una seconda sanzione da 200.000€ inflitta a breve distanza dalla prima, che invece ammontava a 900.000. E questa è l’esatta ragione per cui, molto probabilmente, la storia a livello europeo non finisce mica qui.