Sabato scorso T-Mobile, il carrier che ha in esclusiva iPhone per il territorio tedesco, ha diffuso i primi dati di vendita dello smartphone di Cupertino.
La sussidiaria di Deutsche Telekom ha annunciato di aver venduto, nelle 11 settimane successive al lancio, 70.000 iPhone. Il dato è stato considerato da molti piuttosto deludente, soprattutto se confrontato non tanto con gli USA, ma con Francia e UK: oltralpe i 70.000 dispositivi sono stati raggiunti in 4 settimane, in UK ancora prima.
T-Mobile ha anche precisato che iPhone è di gran lunga il prodotto più venduto del proprio catalogo.
Questi dati invitano a riflettere non tanto sull’apprezzamento di iPhone in Europa, bensì sulla strategia commerciale.
Se, infatti, la scelta del carrier unico ed esclusivo paga in America (AT&T ha annunciato incassi record proprio grazie ad iPhone), legarsi ad un unico partner sembra essere meno efficace in Europa.
Secondo alcuni Apple avrebbe potuto vendere molti più dispositivi in Europa se avesse adottato una strategia più ampia: senza arrivare ad offrire un telefono totalmente slegato da contratto, sarebbe bastato decidere di offrire iPhone con diversi operatori, ognuno con le sue offerte commerciali, in modo da lasciare la scelta all’utente, in funzione delle proprie esigenze, della copertura o anche della semplice preferenza personale.
In questa ottica acquisterebbe senso l’indiscrezione, che circola da diverse settimane (seppur mai confermata) che vorrebbe Apple già accordata con Vodafone per il lancio di una seconda generazione di iPhone con chip UMTS: questo non sostituirebbe ma affiancherebbe (sia per scelta commerciale che per specifiche) il modello attuale, andando ad ampliare l’offerta in modo da richiamare anche quegli utenti ancora restii ad acquistare iPhone.