L’importanza del continente asiatico per Cupertino è sotto gli occhi di tutti. Proprio mentre la Cina sorpassa gli Stati Uniti per quanto concerne il giro d’affari di Apple, in India la mela comincia concentrare la sua potenza di fuoco. Ecco cosa sta avvenendo, e perché.
In questi ultimi giorni, Apple ha dato il via ad una serie di importanti iniziative in India. Ha lanciato l’iTunes Store, sta per commercializare Apple TV e pare che sia fermamente intenzionata ad aprire punti vendita diretti. E la ragione è semplice: il subcontinente costituisce uno dei mercati col tasso di crescita maggiore al mondo, ed ecco spiegato il perché di tante attenzioni. Lo racconta il Wall Street Journal:
Apple sta bypassando i carrier mobili per ottenere un maggior controllo sul marketing in India e per poter offrire prestiti senza interessi che irretiscano i consumatori di fascia bassa. Negli ultimi sei mesi, la società ha anche aumentato lo staff in India del 30% per un totale di 170 impiegati, oltre a prepararsi all’introduzione di altri prodotti come Apple TV che dovrebbe raggiungere i negozi nelle prossime settimane. […]
Il risultato è che Apple ha venduto più di 252.000 iPhone in India nel trimestre che si concludeva a dicembre, ovvero più del triplo dei tre mesi precedenti, secondo una ricerca di Canalys.
Il problema per Apple non sarà di semplice risoluzione, tuttavia. Contrariamente a quanto avviene negli USA e molto spesso in Occidente, nel paese i carrier non sono soliti sovvenzionare i telefoni; normalmente gli utenti comprano da sé il telefono e poi scelgono un piano post-pagato. Non a caso, in tempi recenti si parlava spesso dell’India soprattutto in riferimento al vociferato iPhone low-cost, quello con la scocca in policarbonato in arrivo -pare- entro la fine dell’anno.
Uno smartphone Samsung o un generico Android partono da prezzi attorno ai 100$, mentre per l’entry level con la mela non si riesce a scendere sotto i 500$. In Cina, per il momento, Apple se l’è cavata con l’introduzione dei finanziamenti in collaborazione con la Merchants Bank Co, ma è evidente che se non vorrà davvero perdere questo ricco treno, dovrà adeguarsi molto più drasticamente alle tasche locali.