Ad agosto dell’anno scorso, Samsung era stata condannata in primo grado al pagamento di 1 miliardo di dollari ad Apple per la violazione del design dei prodotti con la mela. Qualche ora fa, in fase di appello, l’implacabile giudice Lucy Koh ha dimezzato tale somma e ha ordinato l’apertura di un nuovo processo.
Si torna in di nuovo in aula, e con un colpo di scena. Il giudice infatti ha tagliato ad appena -si fa per dire- 598,9 milioni di dollari il risarcimento dovuto da Samsung. Lo ha spiegato FOSS Patents in un articolo molto tecnico:
I 450 milioni di dollari [tagliati dal totale, n.d.A.] corrispondono a 14 prodotti Samsung, relativamente ai quali si renderà necessario un nuovo dibattimento poiché la Corte non può legalmente apportare le modifiche necessarie durante il processo attuale: la Giuria infatti può assegnare una sola cifra risarcitoria per prodotto; ma poiché circa mezza dozzina di diverse proprietà intellettuali risultavano violate, risultava difficile stabilire con chiarezza quale porzione di danni assegnare ad ogni specifica proprietà intellettuale.
In buona sostanza, la Koh ha dato parzialmente ragione ai giudici di Samsung quando spiegavano che i calcoli fatti sui 14 modelli dispositivi oggetto della presunta violazione erano errati; motivo per cui, si renderà necessario un nuovo processo per stabilire quelli corretti.
L’impianto della causa nel suo complesso resta grossomodo invariato. La società sudcoreana deve comunque qualcosa come 600 milioni di dollari all’avversaria, ma se non altro ha limitato i danni; resta da vedere come andrà a finire la richiesta di danni supplementari per 707 milioni di dollari formulata da Apple nei mesi scorsi; e data la complessità della cosa, è quanto meno scontato che per le novità dovremo attendere molti mesi. Intanto, però, a Seul qualcuno tira un sospiro di sollievo.
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