L’affermazione di Steve Jobs sul palco del WWDC sembrava chiara – iPhone costerà 99 – ma si sta rivelando solo una mezza verità.
Lo scenario che si sta delineando è decisamente più complicato, tanto che alcuni rappresentanti di AT&T stanno organizzando incontri con la stampa per chiarire la situazione.
Il primo punto riguarda il prezzo: i 99 di iPhone 3G 8Gb vanno considerati un prezzo scontato. E’ AT&T, infatti, a farsi carico della differenza tra il vero prezzo di listino di iPhone ed il prezzo al pubblico: secondo le indiscrezioni, per ogni iPhone il carrier americano pagherebbe ad Apple oltre 00 aggiuntivi, che vanno a sostituire la quota sui contratti che faceva parte del precedente accordo.
Di conseguenza, siamo al secondo punto, il prezzo “vero” di iPhone 3G (da 8Gb e 16Gb) oscilla tra i 00 ed 00: sono cifre verosimili, molto vicine ai prezzi comunicati per l’Italia per la versione priva di contratto.
Il terzo punto è controverso: secondo quanto dichiarato, non tutti coloro che vorranno potranno acquistare iPhone a 99. Sarà AT&T a decidere se un cliente “si meriti” iPhone 3G: per i nuovi clienti (coloro che non hanno già un contratto AT&T) ci sarà una corsia preferenziale, e saranno favoriti; stessa cosa per chi ha già un iPhone 2G e vuole passare al nuovo modello.
Chi però, pur essendo cliente AT&T, non ha già un iPhone 2G dovrà essere “valutato”: il carrier verificherà la quota mensile e la durata del contratto precedente. In funzione di questi fattori verrà deciso il prezzo di iPhone 3G, che potrà essere decisamente superiore ai 99.
Come vedete, la situazione è estremamente complicata e, francamente, assomiglia sempre più ad un grosso pasticcio. Non ci sarà da stupirsi se in un futuro prossimo AT&T sarà oggetto di una class action, tipicamente americana.
In ogni caso la situazione americana ci permette di capire meglio la politica dei prezzi che stanno avviando i carrier italiani.
I 499€-569€ richiesti da Tim e Vodafone per le versioni sbloccate sono il prezzo pieno di iPhone 3G, che gli stessi operatori pagano a Cupertino: i prezzi inferiori, abbinati ai piani tariffari, saranno da considerare prezzi scontati, operati dai carrier.