Apple, prigioniera del modello Tick Tock

Ogni due anni esce una versione superiore di iPhone: iPhone 3G seguito dal 3GS, iPhone 4 seguito dal 4S. Saprà Apple liberarsi da questo modello di business che sembra avvantaggiare la concorrenza?
Apple, prigioniera del modello Tick Tock
Ogni due anni esce una versione superiore di iPhone: iPhone 3G seguito dal 3GS, iPhone 4 seguito dal 4S. Saprà Apple liberarsi da questo modello di business che sembra avvantaggiare la concorrenza?

Apple è forse prigioniera del suo modello di vendita degli iPhone? Se lo chiede Rene Ritchie del sito iMore, discutendo degli aggiornamenti più che prevedibili della gamma iPhone.

Apple ha adottato per gli iPhone il modello Tick Tock di Intel: un modello biennale fatto di anni Tick, nei quali viene sviluppata la tecnologia, e di anni Tock nei quali si producono modelli basati sulla nuova tecnologia.

Gli anni Tock sono anni di piena, in cui escono i nuovi modelli di iPhone e nei quali Apple si distacca dalla concorrenza, com’è avvenuto con l’iPhone 4 e il Retina display oppure con il cambiamento di design dell’iPhone 5.

Gli anni Tick invece sono anni di magra per l’iPhone, nei quali il modello corrente viene aggiornato: si passa dal 3G al 3GS, dal 4 al 4S, ecc… I salti qualitativi ci sono, ma sono minimi.

Finora la storia a dato ragione a questo modello di business: iPhone Edge è stato seguito da un iPhone 3G con un nuovo design, a sua volta sostituito da un 3GS più rapido e con la capacità di fare video; iPhone 4 dal nuovo design, con schermo Retina, FaceTime e i video 720p, seguito da un 4S più rapido e con una fotocamera migliore, video 1080p e Siri. Infine l’iPhone 5, con un nuovo design ancora, un diverso connettore, uno schermo nuovo, processore più rapido e la connessione LTE. L’iPhone 5S potrebbe integrare la tecnologia NFC già esistente, ma “saltata” dall’iPhone 5.

Il problema è che ora Apple ha istruito la concorrenza su come fare per scalzare l’iPhone dalla classifica delle vendite: basta far uscire dei modelli maggiori e attraenti negli anni Tick, come il corrente 2013. Non è un caso che HTC ha annunciato a febbraio la sua nuova e rimarchevole generazione di smartphone Android, gli HTC One, e che Samsung abbia organizzato l’evento di presentazione del Galaxy S4 nel mese di marzo. Nokia ha lanciato quattro nuovi modelli di smartphone durante il MWC 2013, a febbraio scorso, così come hanno fatto molti produttori minori. BlackBerry non è da meno, anche se sicuramente avrebbe voluto arrivare prima, e ha lanciato lo Z10 in Italia il 21 febbraio. Tutte queste uscite sono avvenute sicuramente a proposito in una data lontana da quella in cui Apple sarà all’onore della cronaca.

Va detto che Apple ha già cercato di reagire, spostando la tradizionale uscita dell’iPhone da metà agosto a l’autunno, ma non è abbastanza. Sicuramente Asus o BlackBerry non arrivano neanche alla caviglia delle vendite che totalizza Apple e quindi non infastidiscono il gigante di Cupertino. Piuttosto Samsung, un concorrente di tutto rispetto, può approfittare degli anni Tick per occupare i media con rumors e notizie, rubando la scena ad Apple, in piena coscienza di essere l’unico attore presente sul palco.

Saprà Apple liberarsi da questa prigione che si è costruita da sola e stupire sia l’utenza che la concorrenza? Phil Schiller ha spesso detto di “non voler essere prevedibile”, una delle ragioni per aver chiamato Nuovo iPad, l’iPad di terza generazione, così creando però più confusione fra gli utenti che altro. La volontà sembra però esserci, così come la presa di coscienza dei limiti del modello Tick Tock, che scandisce gli anni si e gli anni no come fa un orologio. Può essere che la sorpresa arrivi non dall’iPhone, ma da nuovi prodotti che Apple ha in preparazione, pronti a creare nuovi mercati come seppe farlo l’iPad.

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