iWatch, pronti i primi prototipi di smartwatch Microsoft

L'ultima volta che i competitor hanno sottostimato l'impatto di Apple, è finita che Cupertino ha dato del filo da torcere a tutti per anni; vedi iPod, iTunes Store, iPhone e iPad. Ecco perché stavolta tutti si stanno attrezzando per il cosiddetto iWatch, anche Microsoft.
iWatch, pronti i primi prototipi di smartwatch Microsoft
L'ultima volta che i competitor hanno sottostimato l'impatto di Apple, è finita che Cupertino ha dato del filo da torcere a tutti per anni; vedi iPod, iTunes Store, iPhone e iPad. Ecco perché stavolta tutti si stanno attrezzando per il cosiddetto iWatch, anche Microsoft.

Aggiornamento del 16 luglio 2013.

Sapevamo che anche Microsoft -dopo Samsung, Google, Sony e perfino Foxconn– stava valutando l’ipotesi di lavorare ad computer indossabile in forma di orologio. Al tempo non era chiaro se il blasone di Redmond avrebbe dato effettivamente seguito al progetto, ma a questo punto è evidente che la cosa sia piaciuta e pure molto.

Proprio in questi giorni, la società avrebbe affidato al team Surface lo sviluppo di alcuni prototipi avanzati di smartwatch, il che rappresenta un importante cambio di paradigma. In precedenza, infatti, era appannaggio del gruppo di lavoro che cura gli accessori Xbox. Lo ha rivelato The Verge con un interessante articolo:

Il passaggio di consegne al gruppo Surface va inquadrato nella recente riorganizzazione avvenuta internamente a Microsoft; una mossa che ha unito in un’unica divisione l’hardware Xbox e Surface, con l’ex capo di Windows Julie Larson-Green che ora gestisce entrambe.

I prototipi in circolazione al Quartier Generale Microsoft sono diversi, e in almeno un caso disporrebbero del nuovo connettore Surface che ne permetterebbe l’interfacciamento coi tablet della società; ma non mancano altri con display da 1,15 pollici, funzioni di monitoraggio del battito cardiaco, oppure dotati di versioni modificate e ridotte all’osso di Windows 8.

La strategia dei competitor della mela, quindi, appare chiara: è il classico wait ‘n see. E in attesa di vedere che carte giocherà l’avversaria, tutti si preparano sostanzialmente al peggio.

D’altro canto, anche a Cupertino siamo nel pieno della fase di sviluppo, e la conferma arriva dalle recenti assunzioni illustri. Se tutto va come sembra, gli analisti si aspettano un iWatch con iOS, sensori di dati biometrici (battito cardiaco, temperatura corporea, livello di glucosio nel sangue, umidità e molto altro), batteria flessibile, e debutto previsto entro la fine del 2014. Sempreché i problemi di autonomia e di registrazione del marchio in USA in Europa vengano definitivamente risolti, si intende. Poi, finalmente, anche gli altri potranno giocare le carte a loro disposizione: e si vedrà chi ha fatto meglio i compiti a casa.

Immagine | Fortune

iWatch, anche Microsoft ci sta pensando

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Lo SmartWatch Apple non esiste ancora, nessuno sa che forma avrà né quali feature porterà in dote; non si sa neppure se sarà basato su iOS, come si vocifera, o da un OS ad hoc e proprietario come sull’iPod nano di quinta generazione. Eppure, tutti i principali competitor si stanno dando un gran daffare per tentare di fronteggiare la minaccia, e quantomeno farsi trovare meno impreparati del solito.

Di sicuro, ci stanno lavorando quelli di Google ma anche Samsung non è rimasta a guardare. E ora, rivela il Wall Street Journal, al gruppetto si aggiunge Redmond:

All’inizio dell’anno, Microsoft ha chiesto ai fornitori in Asia di consegnare componentistica per un potenziale dispositivo a forma di orologio, hanno affermato i dirigenti. Uno di loro si è incontrato con il team di ricerca e sviluppo Microsoft presso gli uffici principali della società a Redmond. Ma non è chiaro se Microsoft deciderà di di andare avanti con l’orologio, hanno affermato. […[
Per il suo potenziale nuovo prototipo di orologio, Microsoft ha richiesto display da 1,5 pollici da alcuni produttori di componenti, ha affermato un dirigente.

Come dire, intanto ci si mettono su, quel tanto che basta per portarsi un po’ avanti col lavoro; poi, se i rumors dovessero rivelarsi infondati, e il cosiddetto “computer intimo” di Cupertino fosse altro, avrebbero modo di cambiare i progetti di sviluppo senza rimetterci troppo la faccia. Una strategia sensata e del tutto legittima.

Oltretutto, non è neppure la prima volta che a Microsoft pensano a gingoilli simili. Già nel 2004 la società aveva lanciato la Smart Personal Objects Technology (SPOT), una piattaforma di piccoli oggetti come radio e orologi interconnessi tra loro in collaborazione con Fossil, Suunto e altri; una tecnologia morta ufficialmente e dismessa il primo gennaio 2012.

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