Il vaticinio questa volta è insolitamente circostanziato, ma per una buona ragione. Secondo l’analista, infatti, iPad mini è destinato a costituire il futuro del portfolio di tablet con la mela, per la semplice ragione che l’adozione del display Retina su questa classe di dispositivi aumenterà i costi finali e soprattutto contribuirà a rallentarne il lancio sul mercato. Ecco perché si renderà necessario mantenere una roccaforte sotto ai 300$:
Prima del lancio dell’iPad mini 2, Apple potrebbe voler tirare fuori un iPad mini più economico per competere con gli Android. Per tagliare i costi, Apple potrebbe spingere su componenti meno esosi, potrebbe avvalersi di processi più sofisticati per produrre i processori A5, ma potrebbe anche semplificare la produzione del case di metallo, rimuovere la fotocamera posteriore, tagliare fino a 8GB la memoria disponibile e reperire componentistica meno costosa. Crediamo che un iPad mini più economico potrebbe essere commercializzato a 199-249$.
Una strategia non del tutto risolutiva, precisa l’analista, ma necessaria com’è necessaria sul versante degli iPhone. Se infatti un iPad simile non contribuirà significativamente alle vendite nel loro complesso, di sicuro dovrebbe limitare l’erosione a favore dei gingilli Android meno cari disponibili sul mercato.
Qualche dubbio resta. Già oggi, l’iPad mini coi suoi 329$ fornisce alla società scarsi margini, per lo meno rispetto ai suoi alti standard; e un modello ancor più a buon mercato rischia di ridurre ulteriormente questa componente. Le prospettive insomma sono ancora largamente positive per Cupertino, ma non aspettatevi in futuro una crescita a doppia -o tripla- cifra come in passato.