[blogo-video provider_video_id=”3sbiecYI-ghClGWxr” provider=”jwplayer” title=”OS X 10.9, sviluppo a tappe forzate” thumb=”http://bvideo.blogo.it/thumbs/3sbiecYI-720.jpg” url=”http://bvideo.blogo.it/players/3sbiecYI-ghClGWxr.js”]
Sulla prossima revisione del Sistema Operativo for the rest of us non sappiamo moltissimo. È noto che conterrà una gran quantità di feature per i professionisti, e che versioni beta funzionanti sono già state avvistate nei Weblog di numerosi siti Apple-centrici; forse perderemo pure Widget e Dashboard, ma questo è quanto. Oggi, però, un sagace lettore di AppleInsider ha scovato un bug report di WebKit che rivela più di quanto Apple avrebbe voluto.
All’interno del Changeset, infatti, si legge chiaramente il riferimento ad una build di OS X numero 13A451. Ora, se analizziamo questo codice secondo lo schema in voga a Cupertino, possiamo stabilire che “13” si riferisce ad OS X 10.9, “A” alla versione 10.9.0 e “451” al numero sequenziale di compilazione. Detto in altre parole, Apple è arrivata già alla 451esima build privata di OS X 10.9; e ciò significa che al WWDC 2013 dovrebbe consegnare agli sviluppatori una beta molto matura e prossima al rilascio finale.
Date un’occhiata ai numeri di build che sono stati necessari per arrivare alla forma finale di OS X negli ultimi 6 anni:
Versione di Mac OS | Numero di Build Golden Master | Data di rilascio |
OS X 10.4 Tiger | 8A428 | 29 Aprile 2005 |
OS X 10.5 Leopard | 9A581 | 26 ottobre 2007 |
OS X 10.6 Snow Leopard | 10A432 | 28 agosto 2009 |
OS X 10.7 Lion | 11A511 | 20 luglio 2011 |
OS X 10.8 Mountain Lion | 12A269 | 25 luglio 2012 |
OS X 10.9 | 13A451 (Non ancora GM) | Sconosciuta |
Per esempio, la Golden Master di OS X 10.8 Mountain Lion ha necessitato di appena 269 passaggi, mentre quella di 10.6 Snow Leopard -un update formalmente minore per complessità rispetto agli altri- ne ha richiesti ben 432. Insomma, non esiste una regola ben precisa, ma a occhio si può tranquillamente inferire che siamo oramai molto prossimi al rilascio della versione stabile. Non c’è certezza, ovviamente, ma la sorte sembra essere con noi.
Il giorno della presentazione di OS X Mountain Lion, Cupertino giurò anche che avrebbe abbracciato un ciclo di rilasci nettamente più rapido, e a quanto pare la promesso verrà mantenuta. Anche se questo significa inevitabilmente dover rinunciare a passaggi epocali tra una Major Release e l’altra. Non a caso, gli sviluppatori ritengono che OS X 10.9 “non costituirà certamente una rilevante revisione del Sistema Operativo.” Il WWDC 2013 è vicino, forza e coraggio.
OS X 10.9, ecco le migliorie che ci aspettiamo
Aggiornamento del 7 giugno 2013.
Sulle novità che ci attendono con OS X 10.9, qualcosa si sa già. È noto ad esempio che ci saranno moltissime feature destinate soprattutto ai power-user che tuttavia non sconvolgeranno troppo l’interfaccia utente; e si sa anche dell’arrivo di Siri e delle mappe Apple, visto che lo confermano molti rumors e addirittura gli annunci di lavoro presso Cupertino. Magari, per il futuro Apple potrebbe eliminare il limite dei 30 secondi nella dettatura continuata su Mountain Lion; poi, già che ci siamo, sarà opportuno pure aggiungere una trascrizione in tempo reale di quel che diciamo un po’ come avviene sui Samsung. Al momento non compare nessuna parola finché non abbiamo terminato la dettatura, e questo è un problema che andrà affrontato prima o poi.
Come denuncia sagacemente Macworld, è davvero triste che il sistema di filtri e smart folders di iTunes sia più sofisticato di quello previsto in Apple Mail. Ci vuole maggiore integrazione tra coi Contatti, ma soprattutto macro più sofisticate, scorciatoie da tastiera e tanti altri aggiustamenti per gli addetti ai lavori. Dopotutto, non dovrebbe essere troppo difficile instillare simili feature senza appesantire l’interfaccia grafica a danno degli utenti meno smaliziati.
Altro discorso per iCloud. Perché è disponibile solo per certi tipi di documenti in certe app e non ovunque? E soprattutto, perché non esiste un modo per condividere facilmente un file? Sarà pur vero che, come diceva Steve Jobs, Dropbox è una “feature e non un prodotto” ma il suo lavoro lo fa bene come pochi altri. Ecco, è arrivato il momento di far diventare grande iCloud, con un’integrazione nell’OS degna di questo nome.
Un’altra dritta che Apple potrebbe implementare è la preinstallazione dell’installer di OS X direttamente all’interno della partizione di recupero. Una piccolezza che permetterebbe di reinstallare l’OS in tempi più rapidi rispetto al download dell’immagine disco da Internet. Certo, non è una pratica cui ricorriamo ogni giorno, senza contare che creerebbe un problema sulle piccole SSD montate in alcuni Mac, ma di sicuro rappresenta una soluzione preferibile quando lo spazio abbonda.
Ma ancor più urgente è il lavoro di finitura su iMessage. Terminato il periodo di Beta, infatti, l’applicazione di multi-messaggistica con la mela si è dimostrata poco stabile e non sempre affidabilissima; spesso i messaggi tra diversi dispositivi non si sincronizzano istantaneamente, e non è raro imbattersi in ritardi nelle consegne o in disservizi temporanei. D’altro canto, non disdegneremmo neppure una riorganizzazione generale dell’interfaccia, con qualche funzione e pulsante in più. A onor del vero, Messaggi è l’app di sistema meno in stile Apple dell’intero arsenale.
E anche con Calendari il lavoro non manca. Mountain Lion ci ha abituati ad un sacco di scheumorfismo che presto sparirà dalle nostre vite; è un po’ come se avessero messo un bel vestito all’app senza averne prima modificato in modo sostanziale il funzionamento. Ci vorrebbe anche qui un’integrazione migliore coi Contatti, soprattutto se provenienti da fonti eterogenee, e magari una bella svecchiata dell’intero paradigma di gestione degli impegni. E non serve neppure ricorrere a tecnologie aliene: basterebbe ispirarsi a Fantastical e saremmo già a buon punto.
E voi che ne pensate? Avete altre richieste da fare ad Apple? Questo è il momento di esprimere le vostre opinioni attraverso i commenti, la nostra pagina Facebook o il nostro canale Twitter.