La storia si ripete. Gli sviluppatori creano un qualche software per iPhone, lo inviano ad Apple perché lo supervisioni e se lo vedono stroncare senza tanti complimenti. In questo caso, il motivo è lapidario: l’applicazione tutta italiana MailWrangler duplicherebbe alcune funzionalità di Mobile Mail. L’autore domanda, e allora?
Si sa, chi crea software per l’App Store si scontra con le sue leggi non scritte e con una discutibile politica di approvazioni, tutt’altro che chiara; tuttavia appare sempre più evidente che a Cupertino non gradiscono applicazioni in diretta concorrenza con le proprie.
In particolare, MailWrangler è una piccola applicazione per gestire gli account Gmail che, a differenza di Mobile Mail, supporta tutte le funzioni disponibili attraverso il browser come l’archivio, i messaggi preferiti, i contatti Google e così via. La risposta che lo sviluppatore ha ricevuto è stata: “la sua applicazione duplica le funzionalità dell’applicazione Mail contenute all’interno dell’iPhone senza offrire differenziazione sufficiente o funzionalità aggiuntive, così da portare gli utenti in confusione”.
Intanto, l’autore di un’altra applicazione rifiutata ha scelto la strada della distribuzione autonoma in barba alle questioni sollevate da Apple, attraverso la modalità “Ad Hoc”. La speranza, a questo punto, è che questo tangibile segnale di disapprovazione non costringa Cupertino a rivedere – o quantomeno esplicitare – le asfittiche condizioni in cui gli sviluppatori sono costretti a muoversi.
[Via Slashdot]