Le danze le hanno aperte David McGavran, Senior Engineering Manager Adobe Premiere, e Grant Petty, CEO di BlackMagic Design, parlando con entusiasmo dei nuovi Mac Pro di Apple. McGavran ha scrittto su un forum che “Premiere avrebbe approfittato al meglio di questi nuovi Mac Pro appena fossero messi in commercio”, mentre Petty ha parlato di computer che “sfondano” (scream), di “prestazioni straordinarie” e di “incredibili prestazioni delle GPU” che sarebbero state ben presto messe a frutto per Resolve v.10 e OpenCL.
Se per il momento non abbiamo dati diretti sulle prestazioni dei nuovi computer desktop di Apple, non mancano -come sopra- le reazioni di chi ha potuto provare versioni preliminari dell’hardware. Negli ultimi giorni sono anche apparsi i risultati dei primi benchmark per i Mac Pro cilindrici, con risultati particolarmente lusinghieri.
Dopo le reazioni del mondo dell’immagine, con Adobe e BlackMagic Design, arrivano anche i commenti dei professionisti della musica. Anche qui l’accoglienza del cilindro di Apple è molto positiva. Create Digital Music, sito web specializzato nella creazione musicale, risponde così ai dubbi riguardo l’abbandono delle porte PCI Express:
Thunderbolt è PCI Express. Si tratta di un’estensione del bus grazie a un cavo. Sebbene Thunderbolt non sia veloce come gli standard PCI Express 3.0 o il PCI Express 4.0 prossimo venturo, esso fornisce abbastanza banda passante per grosse configurazioni di audio, per lo stream video e per la registrazione rapida.
Ricordiamo che i nuovi Mac Pro sono forniti di una marea di porte USB 3.0 (4 in totale) e Thunderbolt 2 (6 in totale).
Il produttore hardware RME stima inoltre che le sue interfacce MADIface XT potranno convertirsi facilmente e rapidamente in Thunderbolt. Ma senza considerare le Thunderbolt, l’USB 3.0 è visto da RME come una soluzione completamente fattibile per i suoi prodotti. Anche Universal Audio comunica che è entusiasta rispetto a questa tecnologia per via della banda passante e dalla piccolissima latenza.
Pensando che tutto passi per porte USB 3.0 e/o Thunderbolt, le periferiche dovranno essere per forza tutte esterne, il che è vantaggioso visto che le rende indipendenti dalla macchina. Però, a questo punto, un altro problema viene a galla: dove passeranno tutti questi cavi? Non c’è da dubitare che i designer saranno felici di progettare e vendere tutta una serie di protezioni e guaine per nascondere la foresta di cavi che rischia di invadere l’ufficio.