Nonostante un trimestre fiscale da record, le notizie riportate da NPD Group non sono rosee per Apple, con le vendite di Mac calate di un preoccupate 6% a gennaio. Sul banco d’accusa i legacci della recessione economica e gli aggiornamenti tardivi.
L’andamento negativo, infatti, sarebbe dovuto alla tendenza degli acquirenti di prediligere il prezzo su tutte le altre componenti, almeno in questo periodo di crisi generalizzata. Il vice presidente di NPD sintetizza così:
Ciò che vediamo è che i consumatori non comprano più basandosi sul valore, ma sul prezzo. E Apple vende valore.
Non desta troppa sorpresa, quindi, che le vendite di Pc Windows siano salita del 16% durante lo stesso periodo, e questo è un problema cui Apple dovrà rispondere, se il vento della crisi dovesse continuare a soffiare. Gli analisti concordano sul fatto che la mancanza di aggiornamento della linea Desktop sin da aprile 2008 possa avere contribuito a queste performance negative; e certamente, l’abbandono del Mac mini non ha che acuito questa sensazione.
Una soluzione, secondo NPD, potrebbe essere l’ingresso nel segmento di mercato dei computer low cost, ma su questo il diniego di Apple è sempre stato pressoché categorico. Le esatte parole di Steve Jobs, infatti, sono:
Non sapremmo costruire un computer da 00 che non sia un ammasso di robaccia, ed il nostro DNA non ce lo consentirà.
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