Apple sta infilando il Chip U1 Ultra-Wideband in tutti i suoi ultimi prodotti, e perfino sui futuri AirTags, il trova-tutto intelligente Cupertino. Ora, però, si scopre che sarà presente anche su AirPods Studio.
Il Chip U1 Ultra-Wideband, spiega Apple, è una “tecnologia di localizzazione wireless a raggio corto che permette di supportare nuove esperienze, incluse le chiavi digitali per auto di prossima generazione.” È la magia con cui un iPhone riuscirà a individuare nello spazio (come una sorta di bacchetta da rabdomante) gli altri dispositivi e gli AirTag, con una precisione molto superiore a Bluetooth LE e Wi-Fi. Il tutto con la facilità dell’app Dov’è.
Allo stato attuale, tuttavia, a parte AirDrop il chip non viene utilizzato praticamente per nient’altro; Apple ha bisogno infatti di raggiungere una massa critica di diffusione, prima di poter iniziare a sfruttarlo a dovere. Ed ecco perché le indiscrezioni di oggi non sorprendono.
Una serie di tweet di un canarino ritenuto molto credibile infatti anche AirPods Studio, le cuffie di alto profilo a marchio Apple che rinfoltiranno il catalogo AirPods. Si tratta di cuffie dotate di modalità Trasparenza e Cancellazione Rumore con impostazioni di equalizzazione, riconoscimento testa/collo e un prezzo superiore ai 400€ qui in Italia. Anch’esse avranno l’U1, e ciò consentirà di individuarle nell’app Dov’è quando un utente le smarrisce.
Per questa ragione, il chip è stato incastonato in Apple Watch Series 6 e per gli stessi motivi sarà presente anche su iPhone 12 e 12 Pro. “L’ho detto e lo ribadisco” spiega l’affidabile L0vetodream su Twitter. “Con il lancio dell’6S e del chip U1, vengono confermate le mie predizioni secondo cui in futuro l’uso dell’U1 permetterà di determinare distanza e direzione dei dispositivi Apple, in modo simile alle funzioni di Audio Spaziale di AirPods. È probabile che le nuove cuffie con chip U1 siano in grado di riconoscere automaticamente il posizionamento a destra o sinistra delle cuffie.”
Ogni dispositivo, insomma, diventerà un’estensione dell’ecosistema, il che centro di gravità permanente sta in AirTag, che sarà molto più di un semplice portachiavi smart:
“Il Tag è il nodo che interconnette tutto. Il nodo funziona da bridge per connettere i vari dispositivi. L’U1 è la parte più importante per la realizzazione di questa connessione. Le funzioni di privacy di iOS 14 sono ottimizzate per per rendere migliore l’uso di AirTag in un ambiente privato.”
E la privacy è la parola chiave, qui. Perché presto potremo ritrovare gli oggetti smarriti sfruttando la rete di iPhone presente nel mondo. In altre parole, se ci rubano lo zaino che contiene AirTag, sarà l’iPhone del vicino di casa del ladro (o del ladro stesso) a segnalare -in modo anonimo, sicuro e protetto- di averlo individuato, e ce lo mostrerà sulle mappe con una “soffiata” digitale. Ma occorre che la privacy di tutti i soggetti coinvolti venga rispettata in modo scrupoloso.
Se tutto va come previsto, AirTag arriverà con iPhone 12 a ottobre. Tra qualche settimana, dunque, ci aspettiamo nuovi rumors e soprattutto l’annuncio dell’evento Apple più atteso dell’anno.