Aggiornamento del 16 ottobre 2020
I rumors lo hanno anticipato per mesi, e non è che ci volesse la sfera di cristallo: il trend infatti era già iniziato col nuovo iPhone SE e con Apple Watch Series 6. Fatto sta che nella confezione di iPhone 12 non c’è né caricabatterie né auricolari. Apple giura che è per l’ambiente, ma alcuni dettagli stridono un po’ con questa teoria, e il Web non ha perdonato.
L’Ironia di Samsung
Come di consueto, Samsung non ha perso l’occasione per prendere di mira Apple sulla faccenda del caricabatterie e degli auricolari. Su Facebook, ha pubblicato un post in cui scrive:
Il tuo Galaxy ti dà quel che desideri. Da una cosa basilare come il caricatore, alla migliore fotocamera, batteria, prestazioni, memoria e perfino un display da 120Hz su uno smartphone.
Sotto campeggia la foto di un caricabatterie e la dicitura “incluso col tuo Galaxy.” Ça va sans dire, ha fatto jackpot di Like.
La Versione di Apple
L’impegno di Apple per l’ambiente è noto da anni, ed è qualcosa che le fa onore; l’impegno infatti è di arrivare al 2030 con un impatto zero sul pianeta a ogni livello dell’azienda, dalla filiera al ciclo di vita dei suoi prodotti. Nell’ultima Environmental Progress Report, infatti, Apple rivela come intende ridurre le emissioni del 75% entro il 2030 e sviluppare soluzioni innovative per la rimozione dei gas serra che permetteranno di compensare il restante 25% della sua carbon footprint complessiva. Ma per arrivare a questo traguardo, occorre lavorare col bisturi e attuare mille piccole iniziative, tra cui quella degli accessori di iPhone.
Durante l’Evento del 13 ottobre, la vicepresidentessa per l’ambiente, la policy e le iniziative sociali di Cupertino Lisa Jackson, ha spiegato che l’epurazione di caricatore e auricolari dalla confezione iPhone ha permesso ridurre sensibilmente l’impatto ambientale degli smartphone, partendo dalla logistica. Per esempio, grazie a questo semplice stratagemma, un pellet ora può contenere il 70% di iPhone in più. Una mossa che ha attirato il plauso degli ambientalisti.
Inoltre, una confezione più piccola implica anche meno carta per la scatola; sembra poca roba, ma moltiplicatela per i milioni di iPhone venduti ogni anno, e la differenza è palese. Inoltre, spiegano da Apple, in circolazione ci sono almeno 700 milioni di auricolari InEar e oltre 2 miliardi di adattatori: dunque, che senso ha fornirli ancora, se non per creare ulteriore spazzatura elettronica?
Il che è certamente vero, come è certamente vero che Apple risparmia una barca di soldi. E così, sul Web è partito il tormentone social.
L’Ironia degli Utenti
In linea di massima, Apple ha ragione, però non si può non notare alcuni dettagli. Ad esempio, è vero che tutti oramai abbiamo due o tre caricabatterie per iPhone nel cassetto; ma la Jackson dimentica di dire che:
- Quei caricabatterie sono lentissimi da 5W, perché Apple per risparmiare (e spingere la vendita di accessori) ha continuato a propinarceli per anni, nonostante iPhone supportasse velocità di ricarica molto superiori.
- I caricabatterie che abbiamo hanno una presa USB di vecchio tipo; Apple, nella confezione di iPhone 12 include un cavo USB‑C a Lightning. Questo implica che molti di noi dovranno ricomprare un caricabatterie USB-C. Ma se il fine era ridurre l’impatto ambientale, che senso ha questa politica?
Alcuni utenti, su Twitter, affondano dove fa più male, cioè nel portafogli, e si domandano: se tolgono accessori, perché il risparmio non si riflette sul prezzo di acquisto? E le malelingue fanno loro eco, chiedendosi: vendere separatamente il caricabatterie non ha effetti sull’ambiente?
La verità è che sì, Apple risparmia bei soldoni, e questo è incontestabile; ma d’altro canto i benefìci per l’ambiente sono innegabili. Tant’è che anche altri produttori hanno iniziato ad adottare il medesimo approccio, e in futuro diventerà sempre più difficile trovare il caricabatterie in bundle col telefono. Insomma, iniziamo ad abituarci all’idea; tanto più che su Amazon si trovano modelli molto potenti e versatili a prezzi ragionevoli.