Molte aziende del settore tecnologico hanno preso posizione in merito all’invasione dell’Ucraina che l’esercito della Russia di Vladimir Putin sta portando avanti ormai da circa una settimana. Tra queste vi è anche Apple, che poche ore fa ha deciso di sospendere le vendite dei suoi dispositivi proprio in Russia. Nell’elenco dei provvedimenti anche le limitazioni al sistema Apple Pay e mirate modifiche all’app Mappe volte a garantire maggior sicurezza per i cittadini ucraini.
Non potendo più fare affidamento su Apple Store (sia online che fisici), per l’acquisto di un iPhone, un Mac o un altro prodotto dell’azienda di Cupertino in Russia bisogna rivolgersi a quei negozi che hanno ancora scorte. Il principale rivenditore è re:Store (non bisogna confondersi con l’italiano R-Store), che ha riaperto le sue porte ai clienti.
Come facilmente prevedibile, i prezzi sono aumentati in modo considerevole. Facciamo qualche esempio. Ai primi di febbraio – quindi prima dell’inizio della guerra – iPhone 13 Pro Max da 128GB costava 109.990 rubli, ovvero circa 885 euro. Oggi, in uno dei negozi del Premium Reseller, costa 149.990 rubli, circa 1.258 euro.
Lo stesso discorso vale per l’acquisto di un MacBook Air M1 8GB/256GB, che ad inizio febbraio costava 99.990 rubli (805 euro), mentre oggi 149.990 rubli (1.258 euro).
In Russia, i prezzi per i prodotti Apple sono alle stelle e la situazione è destinata anche a peggiorare. Le sanzioni dell’Unione Europea hanno colpito anche il sistema finanziario moscovita e di conseguenza il rublo si è svalutato nel giro di pochi giorni.