Aggiornamento del 17 novembre 2020
Spuntano i primi benchmark del chip M1 di Apple, incastonato su MacBook Air, MacBook Pro e Mac mini ARM. E per ora sembra davvero mantenere ogni promessa: le prestazioni di processore e SSD superano quelle di un MacBook Pro 16″ con Intel.
Sulla carta, Apple promette performance 2,8 volte superiori e una batteria che arriva fino a 20 ore, nel caso del Pro; il chip M1 include una CPU a 8 core (4 ad alta efficienza + 4 ad elevate prestazioni), e una GPU a 8 core che rendono il MacBook Pro 3 volte più veloce di qualunque altro laptop Windows della sua classe. Il tutto corroborato da una SSD che dovrebbe stracciare i predecessori. Questo almeno promette il marketing, e sembra proprio che le cose stiano così.
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Benchmark Geekbench
In queste ore infatti su Geekbench è comparso il primo benchmark di un MacBook Air con M1 e 8GB di RAM; scopriamo così che, a fronte di una velocità base di 3.2GHz, il processore è in grado di macinare un punteggio di 1.687 su singolo core e di 7.433 per il multi-core.
Il MacBook Pro 13″ con chip M1 e 16GB di RAM invece arriverebbe a 1.714 nei test single-core e 6.802 in quelli and a multi-core. La frequenza base è sempre di 3.2GHz.
Ciò pone i Mac ARM al disopra di qualunque dispositivo iOS attuale, incluso iPhone 12 Pro che si è fermato ad un punteggio molto più modesto: 1.584 in single-core e 3.898 in multi-core. Se la cava meglio solo iPad Air con chip A14, ma neanche più di tanto: 1.585 in single-core e 4.647 punti in multi-core.
Il confronto più interessante, tuttavia, è con gli altri Mac. Si scopre così che l’M1 si posizione in testa perfino al MacBook Pro 16″ di fascia alta; il suo Intel Core i9 di 10ª generazione a 2.4GHz gli permette di arrivare al massimo a 1.096 punti su singolo core e 6.870 in multi-core.
Benchmark Cinebench
Cinebench è una piattaforma di benchmarking molto più sofisticata rispetto a Geekbench 5, capace di mettere sotto torchio le prestazioni in multi-thread di una macchina per periodi molto più lunghi; i suoi risultati, dunque, possono essere considerati come un ottimo indicatore del rendimento prestazionale nel mondo reale.
Anche qui i numeri sono interessanti. Il chip M1 del nuovo MacBook Pro si è guadagnato un punteggio multi-core Cinebench di 7.508, e di 1.498 in single-core; un risultato molto simile ai chip Intel di 11ª generazione. Un MacBook Pro 16″ del 2019 con chip Core i9 a 2.3GHz, per paragone, fa un punteggio multi-core di 8.818.
E questo è il primo chip creato da Apple, e pensato per un uso leggero e consumer; pensate cosa potrebbero fare i processori di fascia alta e professionale.
SSD Superveloce
Già che c’erano, gli utenti hanno fatto qualche esperimento anche con con la SSD integrata, e a giudicare dai numeri Apple diceva la verità: grazie al controller integrato nell’M1, macinano fino al doppio delle prestazioni rispetto ai predecessori.
L’immagine che vedete qui su si riferisce ad un MacBook Air M1 con 256GB di archiviazione, e con velocità di 2.190 MB/s in scrittura e 2.675 MB/s in lettura, supera in scioltezza il MacBook Pro 2016 su cui è stato scritto questo post.
Alla luce di tutte queste notizie, è finalmente possibile trarre qualche conclusione. E da quel che ci sembra di capire, i nuovi Mac ARM sono macchine davvero molto potenti, forse perfino più di quel che Apple ha lasciato intendere. E se questo è solo l’inizio, ci aspettiamo grandi cose dagli iMac e dai Mac Pro. Se non fosse per la scarsità iniziale di software e i limiti dell’emulazione, quasi quasi verrebbe voglia di fare subito il grande salto.
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