Il conflitto Russia Ucraina potrebbe avere conseguenze molto complesse e imprevedibili sull’approvvigionamento delle materie prime, sulla logistica mondiale e sulle catene di produzione. Da iPhone agli aerei, tutto ciò che ha a che fare con l’elettronica rischia di essere rallentato o addirittura bloccato.
Le sanzioni comminate dai paesi occidentali avranno come risultato il blocco di fatto dell’esportazione dei materiali grezzi; gas rari come il neon e l’esaclorobutadiene o elementi come il palladio provenienti dalle miniere della Russia sono fondamentali per la creazione dei chip. E anche il suolo ucraino è ricco di minerali unici utilizzati nell’elettronica come tantalo e tungsteno. Ciò potrebbe tradursi in una penuria di chip perfino peggiore di quella che abbiamo conosciuto finora, e in un innalzamento dei prezzi che potrebbe avere molte ramificazioni sulle nostre vite.
Gli esperti l’avevano predetto, e il rischio si sta trasformando rapidamente in realtà. La crisi dei semi-conduttori iniziata con la pandemia rischia e che sembrava finalmente in corso di risoluzione, sta per sprofondare in una nuova era buia.
“Esattamente come Taiwan, sia la Russia che l’Ucraina giocano un ruolo fondamentale nelle catene delle forniture dei semiconduttori. L’Ucraina è una fonte significativa e un fornitore di materiali grezzi, inclusi ad esempio il neon utilizzato nella produzione dei semiconduttori. Allo stesso modo, la Russia costituisce un Paese chiave per l’approvvigionamento del palladio usato in molti chip di memoria e sensori. Infatti, costituisce il 45% della fornitura globale. Pertanto, l’effetto riduttivo della guerra sulla capacità produttiva dei chip avrà come conseguenza un aumento dei prezzi dei chip stessi.”
La Russia è uno dei principali esportatori di Titanio, utilizzato nella produzione di iPhone, automobili e di jet commerciali. La buona notizia è che, almeno su questo fronte, il mercato può acquisire i materiali anche da Cina e USA; ma per palladio e neon, siamo in un cul-de-sac.