La crisi mondiale dei semiconduttori innescata dalla pandemia ha avuto ripercussioni importanti, nel mondo high-tech e anche al di fuori. Ma per Apple la botta si è sentita meno: i produttori, infatti, concedono ai suoi ordini priorità assoluta.
Se Atene piange, Cupertino se la ride sotto i baffi. Secondo un recente resoconto di Digitimes, infatti, il principale produttore di chip al mondo -Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (TSMC)- sta concedendo un occhio di riguardo alle richieste di Apple.
Allo stato attuale, TSMC è nel pieno della produzione di massa dei processori M1 dedicati ai Mac e all’ultima generazione di iPad Pro; a cui si aggiunge il chip A15 dei nuovi iPhone 13, quelli che gli utenti vorrebbero chiamare in modo diverso, perché 13 porta male. Infine, la società sta anche mettendo a punto i processi produttivi a 3 o 4 nanometri dei chip dell’anno prossimo.
Un Rapporto Speciale
“TSMC”, spiega Digitimes, “darà priorità agli ordini per il comparto auto e agli ordini piazzati da Apple nel terzo trimestre del 2021; poi vengono gli ordini di chip per i PC, i server, i dispositivi di rete, secondo le fonti.”
Un trattamento di favore che non sorprende, vista la stretta collaborazione che esiste tra le due società da parecchi anni a questa parte. Apple infatti è un cliente affidabile che garantisce volumi di vendita giganteschi, senza contare la spinta all’innovazione che porterà TSMC a investire oltre 100 miliardi di dollari solo nei prossimi 3 anni, e circa 4-500 miliardi nei prossimi 10.
Cosa Cambia per gli Utenti?
In effetti, i lettori a questo punto si domanderanno (e legittimamente): si, ma a noi cosa entra in tasca? La certezza che iPhone 13 arriverà a settembre come previsto. E che i nuovi MacBook Pro M1X, in linea con le aspettative, verranno lanciati entro la fine dell’anno (per il MacBook Air, invece, se ne parlerà nel 2022, anch’esso con design “più sottile e leggero”, scocca colorata e MagSafe). E ovviamente che gli iMac M1 e gli attuali modelli di portatili reggeranno la domanda
Insomma, la battaglia per il mercato passa anche per queste strettoie; e essere tra le pochissime società privilegiate a disporre di chip in abbondanza può dare un contributo importante al fatturato.