Ora che Apple ha reso obbligatorio per gli sviluppatori fornire le informazioni sulla privacy e sulle prassi di raccolta dei dati di ogni app dell’App Store, è facile fare una classifica dei titoli più spioni. Ci sono tutti o soliti sospetti, inclusi i social network, ma non mancano le sorprese. Signore e signori, ecco le app più impiccione di iPhone.
Etichette Privacy
Annunciata a giugno 2020, la sezione Privacy di App Store è ora obbligatoria; pena, la rimozione coatta da parte di Apple. D’ora in avanti, gli sviluppatori devono obbligatoriamente indicare quali dati dell’utente intendono carpire, e cosa intendono farne.
È in un certo senso l’equivalente digitale delle etichette alimentari coi valori nutrizionali; un sistema sintetico ed efficace per conoscere meglio e monitorare l’impatto del software che utilizziamo quotidianamente.
Info di Contatto, salute e fitness, informazioni finanziarie, cronologia di navigazione, contenuti della cache, inserzionisti di terze parti, accesso al GPS o ad altre forme di verifica della posizione; tutto ciò che l’app fa sul vostro telefono deve essere comunicato, in uno sforzo di trasparenza che ha fatto infuriare Facebook. E d’altro canto, non sorprende: molte delle app del portalone social blu allignano nella top ten delle app spione; anzi al primo posto assoluto c’è addirittura Instagram.
“A partire dall’inizio del 2021,” spiega Apple, “le app dovranno chiedere il tuo consenso per tracciare le tue attività nelle app e nei siti web di altre aziende. Da Impostazioni, potrai cambiare le tue preferenze per ciascuna app o impedire del tutto che chiedano il tuo consenso.”
Per verificare l’Etichetta Privacy di una determinata applicazione, basta seguire la guida che abbiamo creato tempo addietro.
I casi Facebook e Google
Un recente studio pCloud ha dato un’occhiata alle Etichette Privacy di App Store nell’ottica di creare una classifica delle app più invasive e che raccolgono la maggior quantità dagli utenti. Si scopre così che, per esempio, Instagram raccoglie il 79% dei dati personali, mentre Facebook arriva a ben il 57%.
Purtroppo nel novero manca Google per Google Search e Chrome, poiché ha condiviso questi dati solo all’ultimo momento possibile e prima della pubblicazione dello studio, ma vi garantiamo che c’è da mettersi le mani nei capelli per la disperazione. Tant’è che, dopo la pubblicazione in corner di queste informazioni, DuckDuckGo ci ha fatto una geniale campagna marketing, rilanciando su Twitter un Tweet in cui scrivono:
Dopo mesi di stallo, Google ha finalmente rivelato quanti dati personali raccolgono in Chrome e Google app. E non sorprende che volessero nasconderlo. Spiare gli utenti non ha niente a che vedere con la costruzione di un buon motore di ricerca. Noi ne sappiamo qualcosa (la nostra app è la medesima cosa in due).
L’immagine che vedete mostra la minimalista Etichetta Privacy di DuckDuckGo, e a destra il kilometrico equivalente di Google. Vi diciamo solo che dopo quest’atto di consapevolezza (che sotto sotto abbiamo sempre saputo), ci siamo decisi a cambiare il motore di ricerca predefinito in Safari. Per dire.
Classifica App Spione
L’infografica qui in alto mostra la classifica delle app che condividono più dati con gli inserzionisti di terze parti.
Nella top ten si trovano colossi del calibro di eBay, TikTok, Duolingo, Deliveroo, seguiti da Reddit, Snapchat, Spotify, Pandora, ESPN e CNN nella top 20. “Ogni volta che cerchi un video su YouTube, il 42% dei tuoi dati personali sono mandati da qualche altra parte. Questi dati vanno a informare [l’inserzionista, n.d.A.] dei tipi di pubblicità che vedrai prima e durante i video, dopodiché saranno rivenduti ai brand con cui interagisci sulle altre piattaforme social media. Instagram condivide il 79% dei tuoi dati, inclusa la cronologia di navigazione e le informazioni personali con altri online.” Esatto, spiano perfino la cronologia di navigazione.
Qui di seguito invece c’è la classifica delle app collezionano più dati per interesse personale; per fornire il servizio o semplicemente profilare.
App Più Sicure per la Privacy
A questo punto, la domanda legittime è: quali sono allora le app più rispettose della privacy utente? E la risposta potrebbe sorprendervi. Questa invidiabile lista include infatti Signal, per chattare senza che nessuno si faccia i fatti vostri, ma anche ClubHouse, l’ultima novità in fatto di social network, diverse app Microsoft, Shazam (che infatti è di Apple), Zoom e perfino Netflix.