Nonostante il flop dell’HomePod originale e la conseguente rimozione dal catalogo, Apple non ha la minima intenzione di abbandonare il progetto. Anzi, sta sviluppando una versione del suo smart speaker dotata di schermo, e ne abbiamo le prove. Ecco come sarà HomePod FaceTime.
Col cronico ritardo che oramai è una costante di HomePod, Apple ha intenzione di fare la guerra a Google Nest Hub Max, Amazon Echo Show (che ha presentato i nuovi modelli proprio l’altro giorno), e Facebook Portal. Il dispositivo, confermano fonti molto attendibili, “non avrà un lancio imminente” ma permetterà di effettuare chiamate FaceTime attraverso Siri, ottenere informazioni, guardare le foto caricate su iCloud, controllare le telecamere HomeKit di casa, godersi i contenuti di Apple TV+ e dare un’occhiata al meteo.
Francamente, troviamo sconcertante che lo sviluppo di un prodotto del genere sia ancora così in alto mare, soprattutto a giudicare quel che fa la concorrenza. L’assenza di “strategia unificata” nel settore dello smart home, tuttavia, sembra riconducibile all’assenza di progressi fatti da Siri nel campo dell’intelligenza artificiale rispetto a Google Assistant e Alexa. Il che significa che se le il passo non cambia, HomePod FaceTime potrebbe non vedere mai le luci dell’alba.
Le Prove di HomePod FaceTime
Le prove che Apple sta lavorando a questo dispositivo sono state trovate all’interno dell’ultima Beta di tvOS 14.5, sistema operativo che viene utilizzato da aprile dell’anno scorso sulla linea HomePod al posto di iOS. Non soltanto sono stati aggiunti i protocolli FaceTime e iMessage, ma addirittura quello AVFCapture: tradotto in soldoni, il nuovo HomePod FaceTime potrà effettuare anche videochiamate dal vivo o inviare/ricevere videomessaggi, come una sorta di segreteria telefonica smart.
Le Feature Segrete di HomePod
Non si può dire che Apple non avesse mire ambiziose per il suo smart speaker, ma l’assenza di un’intelligenza artificiale in grado di gestire il tutto sta creando enormi problemi. Per esempio, sapevate che all’interno di ogni HomePod mini c’è un sensore integrato (e disattivato) di umidità e temperatura? L’hanno scoperto quelli di iFixit, durante il consueto disassemblaggio, e pare che servirà in futuro per attivare le routine HomeKit relative a riscaldamento e raffrescamento:
La società ha internamente discusso l’uso del sensore per determinare la temperatura di una camera e l’umidità, così che i termostati connessi a Internet possano regolare differenti parti di casa in base alle condizioni attuali […]. L’hardware potrebbe anche permettere ad iPod mini di attivare automaticamente altre azioni, per esempio attivare o disattivare un ventilatore, in base alla temperatura.
[…] Di solito, Apple rilascia gli aggiornamento HomePod in autunno. Non è chiaro se o quando Apple attiverà il sensore di temperatura, ma la sua presenza in HomePod suggerisce che sia solo una questione di tempo.
Un sensore di temperatura infilato in un hub domestico come HomePod mini, in aggiunta a quello nel termostato smart, consentirebbe di avere una mappa più precisa dello stato del riscaldamento/raffrescamento domestico. Ecco perché tutti gli ultimi Echo hanno un sensore del genere integrato.
L’Eterna Attesa
Non sappiamo se e quando HomePod FaceTime sarà reso disponibile, ma a questo punto non sappiamo più se abbia davvero senso, considerato che in Italia HomePod non si è mai visto. Nel frattempo, gli utenti si sono rivolti verso altre tecnologie molto più diffuse, robuste, ragionevolmente affidabili (un po’ meno sicure, forse) e soprattutto poco costose.
Con meno di 50€ si può infilare la domotica in qualunque casa, grazie ad una cassa con Alexa; ed è questo che è mancato nella strategia di Apple: uno speaker entry level a un prezzo ragionevole. In attesa che arrivi, gli utenti si sono già attrezzati con le piattaforme concorrenti.
Offerte di Primavera su Amazon Echo
Echo è la linea di smart speaker di Amazon; facile da configurare e usare, disponibile in tante varianti per soddisfare tutte le esigenze e tutte le tasche. Ci sono varianti super economiche e varianti con Dolby Atmos per creare il suono Surround senza fili in salotto; e ci sono pure diverse versioni con schermo, per tenere sotto controllo la videosorveglianza o effettuare videochiamate.
Il tutto condito con una intelligenza artificiale che è lungi dall’essere perfetta, ma che fa egregiamente il suo dovere; anzi, talvolta riesce perfino a sorprendere.
La linea di smart speaker di Amazon prevede diversi dispositivi con caratteristiche e colori in grado di coprire un’ampissima fetta di utenza ed esigenze:
- Echo Dot: Economico e ragionevolmente potente, serve a portare la domotica in casa. Non ha una buona qualità audio, ma sente la voce anche a lunga distanza e si fa sentire; in compenso può collegarsi via Bluetooth a casse più performanti. Esiste in due varianti, quella a forma sferica di ultimissima generazione, e quella piatta della precedente meno costosa.
- Echo Show: Smart speaker con Alexa e display integrato, per leggere le notizie, effettuare videochiamate, controllare le webcam domestiche con la voce, verificare il meteo e molto altro. L’ultima versione, la 10, è più grande e si sente meglio, in più integra un hub ZigBee, telecamera da 13 MP e uno schermo HD da 10,1″ che si muove automaticamente; sono disponibili però anche le versioni precedenti, meno costose, come Echo Show 8 e 5.
- Echo Flex: Piccolo e poco potente, è adatto per portare la domotica in piccoli ambienti come un bagno. Costa pochissimo.
- Echo Auto: Per portare Alexa anche in auto. Non dispone di display, né si connette al sistema di Infotainment. Si connette però alle casse di bordo via Bluetooth.
- Echo Studio: È la versione di punta dello speaker Amazon, quello più somigliante a HomePod per certi versi. Dispone di audio HiFi, rilevamento automatico dell’acustica dell’ambiente, Hub per Casa Intelligente integrato, supporto Dolby Atmos.