Le misure adottate da Apple per proteggere la privacy degli utenti in iOS 14 e macOS Big Sur sono talmente robuste e all’avanguardia da essersi guadagnate un encomio pubblico da parte di Mozilla. E i creatori di Firefox di queste cose se ne intendono.
È da anni che Apple si sforza di inventare nuove e sofisticate tecnologie per limitare lo strapotere degli inserzionisti pubblicitari, e ridurre le modalità con cui profilano gli utenti. Il sistema era rodato e spietatamente efficace, e consentiva di creare pubblicità mirate molto specifiche in base ai gusti, alle necessità e alle ultime ricerche fatte dagli utenti; e inoltre permetteva di conoscere con gran chiarezza l’eventuale grado di efficacia di una campagna.
A partire da iOS 13, tuttavia, Apple ha introdotto un paio di chicche tipo il blocco degli abusi sui dati in background, il mascheramento dell’identità dell’utente; senza contare la Prevenzione Intelligente del Tracciamento di Safari, il blocco totale della profilazione e la rigida censura delle pubblicità nelle app dedicate ai bambini: funzionalità che hanno fatto saltare i nervi a inserzionisti, social network e sviluppatori.
Con iOS 14 la stretta è stata perfino più netta, soprattutto dopo che molte app sono state pizzicate a compulsare -con una frequenza sconcertante- la clipboard dell’iPhone. Tutti poi si sono scusati, parlando di misteriosi bug, e promettendo aggiornamenti che in effetti hanno risolto la cosa in tempo record. Ma se non fosse stato per Apple, chissà se e quando ci saremmo tolti dalle scatole questo cosiddetto “bug.”
La Killer App di iOS 14: La Privacy
Le feature di protezione privacy di iOS 14 sono talmente complesse ed efficaci che, in un certo senso, si può dire che rappresentino la vera novità, la killer app di questo update. E intendiamoci: non è che Apple blocchi tout court ogni tentativo di profilazione; la differenza rispetto a prima è che ora 1. l’utente ne è informato e 2. può decidere di aderire o meno, in piena coscienza e libertà.
A qualcuno, come è facile immagine, ma cosa non è andata a genio. Per esempio, Facebook non ha mai fatto segreto di detestare queste feature, e in Francia gli inserzionisti hanno addirittura denunciato Cupertino all’Antitrust.
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Il Plauso di Mozilla
E poiché c’è molta pressione affinché Apple torni suoi suoi passi, Mozilla -la società a cui dobbiamo Firefox e che ha sempre avuto il pallino della privacy- ha deciso di entrare a gamba tesa nella questione. Difendendo il lavoro di Apple con una petizione pubblica:
“Abbiamo bisogno di supportare massicciamente la decisione di Apple di aumentare l’impegno nella protezione della privacy dei consumatori. Firmate questo ringraziamento per far sapere ad Apple che i consumatori desiderano le protezioni anti-tracciamento di iPhone.”
A partire dal 2021, infatti, tutti gli sviluppatori dovranno aderire al meccanismo di rinuncia della profilazione utente integrato in iOS 14, altrimenti potrebbero essere banditi da App Store.