Gli esperti dell’industria ammoniscono sui contraccolpi dell’azione militare russa in Ucraina sull’industria high-tech. Ed è meglio prepararsi perché, nel 2022, la crisi dei semiconduttori peggiorerà.
Il nostro è un modo altamente interconnesso, in cui basta un intoppo al Polo Nord per bloccare il Polo Sud, e l’abbiamo visto con la pandemia. Le manovre della Russia in Ucraina avranno pesanti ripercussioni su aziende come la taiwanese TSMC, la cinese SMIC e su Samsung, che sono tra i principali partner asiatici di Apple.
“Esattamente come Taiwan, sia la Russia che l’Ucraina giocano un ruolo fondamentale nelle catene delle forniture dei semiconduttori. L’Ucraina è una fonte significativa e un fornitore di materiali grezzi, inclusi ad esempio il neon utilizzato nella produzione dei semiconduttori. Allo stesso modo, la Russia costituisce un Paese chiave per l’approvvigionamento del palladio usato in molti chip di memoria e sensori. Infatti, costituisce il 45% della fornitura globale. Pertanto, l’effetto riduttivo della guerra sulla capacità produttiva dei chip avrà come conseguenza un aumento dei prezzi dei chip stessi.”
La creazione dei chip è molto complessa, e richiede diversi passaggi e tecnologie, come la litografia. Si tratta di un sofisticato processo in cui il circuito integrato viene generato strato dopo strato, arrivando a toccare anche i 700 livelli fusi assieme. Per questa operazione, sono necessari gas e elementi rari che provengono per lo più da Russia e Ucraina.
Secondo le stime di Statista, l’industria dei semiconduttori che valeva 440 miliardi di dollari nel 2020 sarebbe dovuta crescere fino a 550 miliardi quest’anno, per superare i 600 miliardi nel 2023. Ma l’incertezza causata dalla guerra rallenterà tutto, con conseguenze inimmaginabili; e infatti, le Borse di mezzo mondo oggi sono in calo.