Apple sta lavorando ad una sofisticata tecnologia di computer indossabile che ha la forma di occhiali smart; i prototipi messi a punto si connettono ad iPhone come un Apple Watch e mostrano contenuti pertinenti che si sommano alla realtà.
La notizia l’ha data l’affidabile Bloomberg; a dire della testata, da Cupertino sarebbe partito l’ordine ai partner asiatici per un piccolo quantitativo di display oculari, il che implica almeno un paio di cose: 1. la mela sta seriamente valutando questa possibilità e 2. se il prodotto dovesse superare la fase di test, potrebbe essere lanciato già nel 2018.
Apple Glasses somiglia molto a Google Glasses, il progetto che aveva catturato inizialmente l’immaginario collettivo ma che alla fine si è ritorto contro i suoi creatori soprattutto per i problemi di privacy che ne deriverebbero. Tant’è che Mountain View l’ha definitivamente abbandonato a gennaio 2015. La realtà aumentata di questi dispositivi, d’altro canto, consentirebbe di controllare meteo e mappe, effettuare chiamate e scattare fotografie in un lampo, senza mai dover tirare fuori il telefono dalla tasca:
Gli occhiali potrebbero essere il primo tentativo hardware di Apple di creare un prodotto interamente pensato per la Realtà Aumentata […]. Cook ha irrobustito le conoscenze di Apple nel campo della Realtà Aumentata attraverso diverse acquisizioni. Nel 2013, Apple ha acquisito PrimeSense, che sviluppava la tecnologia di riconoscimento dei movimenti utente del sistema di gioco Microsoft Kinect. Altri acquisti simili sono seguito nel 2015 e nel 2016, con Metaio e FlyBy Media.
In ogni caso, Apple sta sperimentando a 360′, ed è praticamente certo che nei laboratori segreti esista perfino un casco AR completo, a cui lavorano team dedicati, e una versione da cruscotto della stessa tecnologia. In tempi recenti, Cook ha elogiato le funzionalità della Realtà Aumentata, e sebbene sia ancora presto per poter fare pronostici, una cosa possiamo anticiparla: a Cupertino ci credono molto, e questo già basta a imprimere una direzione ben precisa al futuro dell’informatica.