Nel raccontare la storia del passaggio ai prodotti e computer Apple, ognuno di noi può testimoniare probabilmente esperienze molto diverse l’una dall’altra, eppure c’è da scommettere che nella maggior parte dei casi c’entrino qualcosa facilità d’uso, eleganza e semplicità, ovvero le virtù distintive di Cupertino. E la conferma arriva da Reuters, che è andata in giro per il mondo a intervistare un po’ di avventori degli Apple store.
In un lungo articolo, Reuters cerca disegnare il quadro della situazione degli acquisti tecnologici più in voga durante questo periodo di shopping natalizio, e un fenomeno balza subito agli occhi: mentre gli Apple Store sono strapieni di clienti, lo stesso non si può dire degli omologhi Microsoft. E anche per Samsung le cose non vanno come previsto, nonostante gli investimenti copiosi degli ultimi mesi; praticamente, i prodotti della società sudcoreana sono in testa alle liste dei desideri degli utenti solo a Singapore e Bangalore.
Merito delle scelte operate dalla mela in materia di usabilità ed integrazione, materie su cui può vantare un’esperienza pluridecennale:
La lealtà al convincente frutteto di prodotti Apple sembrava un’iniziale linea di difesa per Cupertino, proprio mentre gli acquirenti di Europa, Asia e Stati Uniti soppesavano i pro e i contro del passaggio ai prodotti concorrenti.
I clienti hanno citato le attuali librerie musicali e video di iTunes oltre alle tradizionali virtù di Apple quali semplicità e facilità d’uso come ragioni per restare con iPhone e iPad.
“Ho appena insegnato alla mia nonna persiana come utilizzare il suo nuovo iPhone. Ha 77 anni e non parla inglese” ha detto Soheil Arzang, uno studente di legge di 27 anni di Palo Alto, California. “Con un PC Windows ci sono troppi pulsanti che confondono. Ho ufficialmente convertito i miei genitori agli iPhone, Mac ed iPad di Apple.”
Il fatto è che, a mano a mano che gli utenti si abituano ad un ecosistema e soprattutto iniziano ad acquistare un parco software importante, diventano sempre meno disponibili ad abbandonarlo. Il software rappresenta un investimento, e visto che Apple è arrivata molto prima della concorrenza con questa tipologia di dispositivi mobili e soprattutto con l’App Store, è facile comprendere perché potrà contare su uno zoccolo duro di clienti per molti anni a venire.
Sono le stesse ragioni per cui perfino il Chief Strategy Officer di Samsung -Young Sohn- è attualmente un convinto cliente Apple. A suo modo di vedere, l’ecosistema è il principale pregio dell’intera architettura:
A casa in realtà uso un Mac. Ho sempre usato Mac, ho un iPhone e un iPad. Ho anche un Galaxy. Per cui sono un esempio di quel che dico. Se guardi ai punti di forza di Apple, in un certo senso non è il prodotto per sé. È che i clienti amano il loro ecosistema, come ad esempio iCloud. Mi piace che la mia famiglia a 6.000 miglia di distanza di Corea sia in grado di guardare i miei impegni, i miei contatti e le foto. Dà assuefazione, ma è un’architettura proprietaria.
Proprietaria sì, ma fa esattamente quel che ci si aspetterebbe da una tecnologia simile. Ecco perché, curiosamente, è lo stesso Sohn a definire Apple “una società molto innovativa” e ad auspicare che Samsung abbandoni la il modello “dispositivo-centrico” in favore di un ecosistema aperto condiviso coi partner. E in effetti l’idea non pare affatto peregrina: Apple vince su integrazione e qualità, ma resta pur sempre una bella gabbia dorata. Gli altri, insomma, potrebbero mettere sul tavolo il valore aggiunto della libertà di scelta.