Durante il keynote relativo ai risultati fiscali Q2 2013, la mela ha annunciato un aumento del 15% dei dividendi agli azionisti congiuntamente ad un gigantesco piano di buyback dei titoli Apple sul mercato che si avvantaggerà della momentanea depressione nei prezzi.
Cupertino ha quindi intenzione di riportare in patria qualcosa come 100 miliardi di dollari cash traendoli dai propri depositi oltre oceano. Si tratta di un importante aumento rispetto ai 45 miliardi promessi in precedenza, e che di certo causerà palpitazioni di gioia tra gli azionisti. In totale parliamo di 30 miliardi di dollari l’anno a partire da agosto 2012 e fino a tutto il 2015. Ma c’è di più:
Come parte del programma, il CdA ha deciso di aumentare l’autorizzazione al riacquisto delle azioni dai precedenti 10 miliardi, annunciati solo l’anno scorso, agli attuali 60 miliardi di dollari. È la più grande operazione del genere nella storia e ci si aspetta che venga portata a termine entro la fine del 2015.
D’altro canto, spiega Tim Cook stesso, è inutile tenere sotto il materasso una liquidità simile se non viene usata per scopi utili:
“Siamo molto fortunati ad essere nella posizione di poter più che raddoppiare la portata del programma di rientro dei capitali che avevano annunciato l’anno scorso,” ha affermato Tim Cook, CEO di Apple. “Siamo talmente certi che il riacquisto delle nostre azioni rappresenti un uso allettante dei nostri capitali che ne abbiamo aumentato il rientro così da sostenere il riacquisto azionario.”
Ovviamente non finisce qui. Apple si riserva la possibilità di valutare nuove azioni simili su base annuale, ma solo se si verificheranno le condizioni ottimali. In seguito a questo annuncio, Moody ha affibbiato alla mela un rating Aa1 con outlook stabile. In altre parole, sebbene non siano previsti grossi exploit a breve, Cupertino rappresenta ancora un investimento pregevole con un margine di rischio ragionevolmente basso.