In seguito all’annuncio di Final Cut Pro X, sbuffi di malcontento si erano sollevati da più parti, soprattutto nela fascia pro, a causa della sensazione di abbandono scaturita da alcune decisioni prese in seno a Cupertino, come ad esempio il pensionamento anzitempo di Final Cut Server e la rimozioni di funzionalità ritenute imprescindibile in ambito medio alto. Poi, d’improvviso, le speranze si sono riaccese ieri alla notizia che Final Cut Studio -l’intera suite- era nuovamente disponibile per la vendita. Passaparola e giubilo tuttavia sono durati poco: si tratta letteralmente di scarti di magazzino.
Final Cut Studio, codice prodotto MB642Z/A, è disponibile esclusivamente per gli acquisti fatti al telefono, quindi niente Mac App Store o negozi fisici. Ma si tratta di una sorta di pulizia dell’inventario, niente di più:
Le telefonate effettuate ad Apple hanno mostrato che non tutti i venditori sono stati informati della cosa, anzi sembra regnare una confusione interna piuttosto palpabile circa lo stato del software. Molto venditori hanno affermato giovedì che Final Cut Studio non è disponibile per l’acquisto, mentre altri del team di vendita ne hanno effettivamente confermato la disponibilità, ma solo al telefono e al prezzo di 999$.
Niente ripensamenti sulle ultime strategie di Apple, dunque, ma il colpo di coda di un prodotto moribondo. La spiegazione ufficiale, infatti, l’ha data un portavoce della mela nelle scorse ore:
Come è accaduto moltre altre volte per i prodotti in fin di vita, abbiamo una quantità limitata di Final Cut Studio ancora disponibile attraverso la rete di televendita Apple, dedicata ai clienti che ne hanno bisogno per i progetti in corso d’opera.
Come dire, cari professionisti, niente da fare. Per ora, vi toccherà tenervi il cosiddetto “iMovie Pro” almeno fintanto che lo sviluppo non vi aggiunga la slavina di feature che vi servono.