Come di consueto, Apple ha annunciato gli ultimi risultati fiscali relativi al secondo trimestre fiscale dell’anno in corso. Con 58 miliardi di dollari di fatturato trimestrale e un utile netto trimestrale di 13,6 miliardi, pari a 2,33 dollari per azione diluita, Cupertino batte il record del medesimo periodo dell’anno scorso, quando si fermò a 45,6 miliardi e a un utile netto trimestrale di 10,2 miliardi, pari a 1,66 dollari per azione diluita.
Il margine lordo è stato del 40,8 percento, rispetto al 39,3 percento dell’anno scorso, e le vendite internazionali hanno coperto il 69 percento dell’intero fatturato. Per questo, la società ha annunciato il pagamento di 0,52$ per azione. Ed è curioso che, nel comunicato stampa giunto in Redazione sia anche esplicitata l’aliquota media di tasse versate: 26,3%, come a tentare di sedare un po’ le polemiche sull’elusione fiscale che piovono dal Vecchio Continente.
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Nel trimestre, Apple ha venduto 61,2 milioni di iPhone, contro i precedenti 43,7 milioni, e ben 4,56 milioni di Mac, contro i 4,1 milioni dell’anno scorso. Gli iPad invece sono calati di nuovo, dalle precedenti 16,35 milioni di unità alle attuali 12,6.
“Siamo entusiasti dalla continua forza di iPhone, Mac e App Store, che hanno guidato i nostri migliori risultati di sempre per il trimestre di marzo”, ha affermato Tim Cook, CEO di Apple. “Stiamo vedendo un tasso di persone che passano ad iPhone più alto di quanto abbiamo mai visto nei cicli precedenti, e abbiamo avuto un inizio entusiasmante per il trimestre di giugno con il lancio di Apple Watch.”
Con l’occasione, Apple ha aumentato la portata del programma di rientro del capitale, che arriva a quota 200 miliardi di dollari entro marzo 2017.