Secondo il quotidiano sudcoreano Chosun Ilbo, citato da MarketWatch, Samsung avrebbe innalzato il costo medio della componentistica destinata ad Apple di circa il 20%. In particolare, il riferimento è ai chip di stirpe A6 e A6X che battono nella scocca di ogni singolo gingillo iOS.
È una brutta tegola, questa che piomba tra il capo e il collo di Cupertino; perché se è vero che da una parte la mela produce internamente il design dei chip ARM utilizzati nei suoi dispositivi mobili (cosa che implica economica di scala molto interessanti), è anche vero che continua ad aver bisogno degli impianti produttivi della rivale:
“Samsung Electronics ha recentemente chiesto ad Apple un significativo aumento per il processore di applicazioni [cioè, la CPU ARM, n.d.A.]” ha confermato una persona nel resoconto. “Da principio Apple ha rispedito al mittente le nuove condizioni, ma non potendo trovare altri fornitori di rimpiazzo, ha finito con l’accettarle.
Sempre secondo il periodico, il volume d’acquisto di processori per iPhone ed iPad ammontava a 130 milioni di unità per l’anno scorso, mentre quest’anno raggiungerà la soglia dei 200 milioni. E visto che il chip A6 di un iPhone 5 costa a Cupertino grossomodo 17,50$, stiamo parlando di un incremento di circa 3,50$ per ogni nuovo smartphone prodotto.
Sono anni che si vocifera della volontà della mela di abbandonare Samsung, soprattutto ora che tra le due società l’idillio è ormai spezzato. Ed è noto ai più che aveva perfino tentato di fare il colpaccio assicurandosi in esclusiva l’intera produzione di chip della taiwanese TSMC. Sfortunatamente per loro, tuttavia, la cosa non funzionò: Samsung è ancora un colosso nel proprio settore, ma soprattutto è l’unica società al mondo in grado di garantire la qualità e la continuità che servono ad alimentare la fame di gadget degli utenti Apple.
Pare che TSMC stia investendo pesantemente nei processi costruttivi a 20 nanometri, ed è possibile che questa novità scombussoli un po’ gli equilibri attuali a partire dal 2013. Di sicuro, questa è la speranza di Apple; per il momento, però, è Samsung ad avere il coltello dalla parte del manico.