Il product manager di Samsung Chris Mosely non ha dubbi: seppure Apple dovesse entrare a gamba tesa nel mercato delle TV come si vocifera da tempo, non avrebbe comunque speranze di scalfire nel medio periodo il primato della sua società. La storia, verrebbe da dire, non insegna mai nulla.
L’intera vicenda inizia ad assumere contorno surreali e curiosi. Non si capisce infatti per quale ragione Samsung stia tanto sul chi va là, né sono chiare le motivazioni dietro tanta protervia; a pensar male, e spesso ci si azzecca, verrebbe da dire che un prodotto Apple che non c’è sta letteralmente causando il panico tra i competitor dell’intera industria televisiva.
Come spiegare se no la nervosa sicumera di Philip Newton di qualche settimana fa e le recenti dichiarazioni di Mosely? In un’intervista sulla minaccia rappresentata da Apple, ha infatti dichiarato:
Bè le Smart TV sono grandiose, ma guardiamo in faccia la realtà: si tratta di considerazioni secondarie. In ultima istanza è la qualità dell’immagine a fare la differenza e non c’è nessuno, vecchio o nuovo, che possa batterci quest’anno e quelli successivi sulla qualità dell’immagine.
Déjà vu? Forse. Sembra quasi di riascoltare le parole -se non le grasse risate– dei concorrenti al debutto di iPhone nel 2007. Al tempo, RIM si domandava quale pazzo avrebbe comprato un dispositivo tanto poco efficiente dal punto di vista della gestione del network e della batteria. Ma evidentemente un ottimo browser, un eccellente lettore multimediale e -di lì a poco- un fornitissimo App Store erano una ragione sufficiente per convincere molti a commettere l’imprudenza. E ricordate quando fu presentato l’iPad? Si diceva che qualunque netbook offriva migliori caratteristiche a parità di prezzo, e lo stesso Bill Gates si dimostrò estremamente scettico:
Sapete, credo moltissimo nel touch e nella lettura digitale, ma credo anche che un insieme di voce, penna e una tastiera reale – in altre parole un netbook – siano la strada da seguire.
E in effetti, l’ultimo sondaggio della DisplaySearch sul gradimento delle Smart TV lascia intendere che la connettività ad Internet e le feature avanzate abbiano un’importanza minima nell’acquisto d’una nuova televisione; prezzo e qualità del video, per il momento, restano le variabili più considerate. Ciò che sfugge a Samsung e tutti gli altri, tuttavia, è che in futuro le esigenze dei consumatori potrebbero mutare all’improvviso. Le conclusioni sono di Jared Newman:
Prima di tutto, nessuno dovrebbe dare per scontato che Apple non tirerà fuori dal cilindro una TV che si veda bene, ma questo è un aspetto secondario. Il vero pericolo nel pensiero di Mosely è che guarda al mercato per dove è ora, e non per dove sarà tra un po’. E’ il classico errore che i rivali di Apple compiono un po’ troppo spesso.