Sapiens – Un applications launcher intelligente
Per tutti, ma ancor più per un D-user un buon applications launchers integrerebbe la funzione del Dock Apple. Quest’ultimo è, a parer mio, uno degli elementi principali che hanno scritto il successo di OS X. Tuttavia il Dock di OS X ha sempre sofferto di una sua rigidità, non si è mai evoluto sino ad ora sebbene, mancando poco al rilascio di Leopard, avremo presto un Dock potenziato tramite gli Stacks.
In questa realtà trovano posto soluzioni di terze parti che interpretano a modo loro il lancio delle applicazioni congiuntamente alla gestione dell’operatività che l’azione richiede. Donelleschi ci offre quindi uno strumento che è recente, ma dotato di caratteristiche estremamente interessanti: Sapiens.
Questo articolo va certamente ad integrare lo “Speciale Donelleschi – Poker di Utility con asso di Ram Disk Creator” che era stato scritto per offrire una panoramica generale sulla produzione. Giungiamo ora a Sapiens.
Il principio di Sapiens come applications launchers
Se il Dock di Apple è un applications launchers “statico” con un ruolo prettamente da contenitore di applicazioni, Sapiens è invece un applications launchers “dinamico”, intelligente quindi autoadattativo, anche con la funzione di esploratore nel panorama delle applicazioni installate.
Se il Dock di Apple è oltre che statico anche “ancorato” perché vincolato al lato prescelto del monitor, Sapiens è intelligentemente “vagabondo”: si trova là dove voi lo richiamate, dove vi trovate con il mouse. Questa peculiarità è utile a Tutti, per il D-User è molto di più: significa risparmiare molta strada per lanciare l’applicazione desiderata, strada che si traduce in gravosa fatica.
Sapiens si presenta come un’area circolare all’interno della quale si ritrovano le applicazioni più utilizzate, ma non anticipiamo i dettagli. Il suo aspetto è quello mostrato nell’immagine che segue.
Partiamo dalle Preferenze
Notate come nella parte bassa sul bordo dell’immagine precedente vi sia l’icona delle Preferenze. Quello è l’unico punto di accesso per giungere ai sette pannelli che esamineremo ora.
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Il primo pannello è pre configurato in maniera tale che, salvo vostre personali scelte, andrà bene così come lo troverete di default. Interessante ed utile è poter fare il reload delle applicazioni.
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Il secondo pannello è invece preposto a definire quali modalità operative attiveranno Sapiens con l’aggiunta di un check che consentirà o meno l’apparizione dell’icona nel Dock Apple.
L’applicazione utility che stiamo esaminando ha un nome importante che ricorda l’intelligenza e l’evoluzionismo. Bene, in questo pannello Donelleschi ha concentrato criteri di Usabilita, Flessibilità ed Integrazione dimostrando di essere sapiens.
Certamente sarà il pannello più amato dal D-User, se si fosse solamente puntato all’effetto scenico sicuramente sarebbero mancate le diverse opzioni da tastiera che renderanno fruibile l’applicazione a molti D-User. Io, spastico e distonico, ho provato ad attivare Sapiens tramite mouse (trackball), ma non mi è stato possibile nemmeno una volta per l’irregolarità dei movimenti. Mi è bastato però impostare F13 per agire senza fatica, rapidamente ed in completa autonomia.
Per chi usa il mouse è possibile gestire delle impostazioni specifiche in base a talune applicazioni attive ed evitare così possibili conflitti.
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Questo pannello gestisce semplicemente l’aspetto di Sapiens.
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Questo pannello vi mostra invece il grado di apprendimento che Sapiens ha raggiunto in base all’utilizzo che ne avete già fatto.
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Questo pannello è invece dedicato alle varie necessità che l’utente può avere nei confronti dell’utility o, ad esempio, di un tutorial introduttivo.
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Infine c’è il pannello di registrazione del software.
L’uso di Sapiens
Sapiens è un “Applications Gate”, una porta per giungere all’applicativo desiderato oltre a quelli identificati come abituali dalla capacità del sistema di capire le vostre abitudini. Se Sapiens non mostra l’icona di ciò che desiderate dovete semplicemente digitare le prime lettere del nome per veder comparire le varie possibilità inclusa quella desiderata. L’immagine che segue mostra come digitando “te” si richiami già TextEdit.
Una funzione estremamente interessante è quella che permette di trascinare un file, esempio un .tiff, nell’area di sapiens per scoprire quali applicazioni, anche non precedentemente richiamate in Sapiens, possono aprire quel dato tipo di file.
Un’altra magnificenza di Sapiens e la possibilità di digitare due o tre lettere per ottenere una preselezione che punta all’applicazione desiderata, spostandosi anche da una all’altra attraverso i tasti freccia, e lanciarla premendo enter.
Sogni nel cassetto per Sapiens …
Non vi sono sogni da D-User perché ritengo che il programma abbia previsto tutto ciò che c’era da prevedere. Quanto meno per me e per come un Disabile motorio utilizza il software.
C’è invece la speranza di un gemellaggio, di una forte interazione o di una fusione con DockFuns! L’idea all’incirca sarebbe questa.
Rendere disponibile una colonna laterale che potrebbe includere le funzionalità di DockFuns! o più semplicemente essere un dock alla Apple che però si auto genera in base alle applicazioni installate e, magari, divisibile in aree per generare raggruppamenti logici.
Quello che oggi è un “Applications Gate” potrebbe diventare una reale alternativa al Dock Apple che potrebbe essere mantenuto nascosto e richiamato solo all’occorrenza.
Qualora si dovesse avere l’integrazione delle funzionalità di DockFuns! non dovrebbe comunque mancare un’area di “Dock App DB” destinata come si diceva al censimento delle applicazioni che verrebbero ordinate di default in ordine alfabetico con icone non inferiori ai 48 x 48 pixel. Le dimensioni non sarebbero un problema realizzando una colonne scorrevole tramite bottoni e frecce da tastiera.
In questa sorta di Dock Sapiente dovrebbe anche essere possibile trascinare e rimuovere una Cartella senza che vi siano limitazioni di aree suddivise per Applicazioni e Cartelle.
Tornando invece a ciò che Sapiens è già io implementerei solo una funzione che inserisca le icone delle applicazioni in uso nell’immediato, senza dover attendere che il sistema di apprendimento faccia il suo lavoro nei giorni. Questo anche in considerazione che molti Mac non si spengono ma vanno solo in Stop lasciando molte applicazioni aperte.
Se la funzione c’è già non l’ho identificata. Questa per molti D-User equivarrebbe alla più scomoda e limitata combinazione Mele+Tab o, per chi usa solo un dito ed i Tasti Singoli, la più lunga Mela+Tab+Tab.
In conclusione
Sapiens è una soluzione d’eccellenza che può diventare ciò che ho proposto. Non dimentichiamo che le utility si chiamano così per la loro utilità, ma dovrebbero essere sempre più integrate anche per non mettere in minoranza le Applicazioni di “produttività”.
Sapiens potrebbe essere il primo passo verso un DockFans! Pro anche in vista dei nuovi strumenti che ci proporrà l’OS X 10.5 Leopard.
Idea di Carlo Filippo Follis – Fonte originaria: Norisberghen.it – Progetto “Apple D-User”